Roghi dei rifiuti in calo. E crescono i controlli
Continuano a calare i roghi di rifiuti. Ma il gravissimo e criminale fenomeno si sposta al fuori della "terra dei fuochi". «Circa il 30% degli incendi riguarda paesi che non avevamo inserito - spiega il viceprefetto Donato Cafagua, commissario di governo per il fenomeno dei roghi di rifiuti in Campania- A fronte di una maggiore attenzione e di un più efficace contrasto, evidentemente il fenomeno si sta spostando, soprattutto a sud di Napoli». Così ora anche importanti comuni come Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Poggiomarino chiedono di essere inseriti nei progetti antiroghi, dopo quelli nell'area tra il nord della provincia di Napoli e il sud di quella di Caserta. I numeri parlano chiaro, con una netta diminuzione dei roghi nei primi cinque mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2012: meno 50% nel Napoletano, riduzione costante m tutto il periodo, mentre nel Casertano, dopo un boom di meno 75% dei primi tré mesi dell'anno, si riscontra una drastica frenata, e si è scesi a circa il 5%, per un totale in tutto il periodo di poco più del 50%. Mentre crescono nettamente i dati del contrasto, tra operazioni svolte dalle forze dell'ordine, denunce, arresti e sequestri. In particolare contro l'economia in nero, la principale causa dei roghi e degli sversamenti illeciti di rifiuti. Perché, come spiega ancora il commissario Cafagna, chi produce "in nero" non può che smaltire i propri rifiuti "in nero". Cosi sono scattati i controlli alla fonte dei rifiuti. Calo dei roghi. Gli interventi dei vigili del fuoco su incendi di rifiuti nella provincia di Napoli nei primi cinque mesi dell'anno sono stati 653 contro 1.248 del 2012 e addirittura 2.754 del 2011. Ma in quell'anno eravamo nel pieno dell'emergenza rifiuti e gli incendi riguardavano soprattutto rifiuti solidi urbani, l'immondizia. Dati confermati in tutti e cinque i mesi. Anche a maggio, infatti, gli incendi di rifiuti sui quali sono intervenuti i vigili delfuoco sono stati 123 rispetto ai251del2012 e gli 890del 2011. Un calo costante, dunque. Anche se restano più di quatto roghi al giorno. Molto diversa la situazione nel Casertano. Qui siamo passati da 472 interventi del 2012 a 212 di quest'anno. Ma dopo i primi tré mesi che hanno visto una drastica riduzione, da 340 roghi ad appena 90, ad aprile e maggio i dati segnalano quasi un "pareggio : aprile 57 contro 61, maggio 65 contro 71. Duri colpi all'illegalità. Sempre nei primi cinque mesi dell'anno le Forze dell'ordine hanno effettuato circa 1.200 pattugliamenti nelle aree piùinteressate dai roghi, con un forte incremento che segnala lo sforzo compiuto (nei primi due erano stati 303). I risultati sono incoraggianti. Abbiamo cosi 35 denunce per crimini ambientali e 8 arresti. E ancora il sequestro penale di 22 veicoli per trasporto illegale di rifiuti. Altri 22 sequestri di aree, all'interno di aziende, usate come discariche illegali. «Tengono i rifiuti in sede, "parcheggiati", sperando che i controlli si allentino per poterli poi scaricare altrove», spiega Sergio Costa, comandante provinciale di Napoli del Corpo forestale. Ma è proprio sulle aziende che, invece, i controlli si fanno più pressanti. Sono stati così controllati 90 gommisti (2 chiusi perché irregolari), 27 aziende nel settore tessile e della pelletteria (7 chiuse), 43 imprese edili (10 senza autorizzazione), 12 agricole. «È evidente la sovrapposizione tra "terra dei fuochi" e aree della contraffazione - sottolinea ancora il commissario Cafagna - e per questo è necessario garantire un ciclo ordinato e legale dei rifiuti». In questo senso va anche l'accelerazione del protocollo tra le due prefetture, i comuni, la Regione e il consorzio Ecopneus per la raccolta e lo smaltimento degli pneumatici abbandonati. E l'accordo con le associazioni degli agricoltori per la verifica dello smaltimento dei rifiuti di plastica (serre, contenitori in polistirolo, ecc.) e dei fitofarmaci che, purtroppo, spesso finiscono nei roghi.