Ambiente, 61 milioni contro le sanzioni Ue

Bonifiche più vicine in 49 discariche della regione. Bruxelles: «Abusive e incontrollate»
5 giugno 2013 - Adolfo Pappalardo
Fonte: Il Mattino

Ex discariche comunali, sversatoi regionali saturi da anni e siti di smaltimento su cui i clan per anni hanno occultato (lucrando) rifiuti tossici e pericolosi provenienti dalle industrie del Nord. Bombe ecologiche, inutile girarci attorno. Come una parte dell'(immensa) area Resit di Giugliano che ora dovrebbe iniziare ad essere bonificata. Un lavoro che durerà anni, dicono gli esperti. Ma è un primo passo ora per iniziare lasciarsi (definitivamente) alle spalle la Campania dei veleni. Tecnicamente sono definite discariche post mortem perché mai messe in sicurezza dopo essere state chiuse. «Abusive e incontrollate», le ha definite la Uè che ha avviato una procedura di infrazione contro l'Italia (una delle 6) e ha già decretato davanti alla Corte di Giustizia la richiesta di pagamento forfettaria di 62 milioni di euro oltre a una mora semestrale di 46 milioni. Una batosta per l'Italia che si può però rivalere sulla Regione quando arriverà la mega sanzione. Da qui la mossa di Santa Lucia che ieri ha stanziato, su delibera proposta dall'assessore all'Ambiente, 61 milioni per bonificare ben 49 siti campani. Piccole aree sino a bombe come la Resit di Giugliano, appunto, e di santa Maria la Fossa a Caserta. Due lavori imponenti quest'ultimi ed infatti sono previsti, rispettivamente, 6 e 8 milioni. Pochi, ancora troppo pochi i soldi ma Santa Lucia inizia così a recuperare su un disa stro perpetuato negli anni passati da clan, faccendieri, colletti bianchi e politici incapaci di fronteggiare l'emergenza rifiuti. «Tutti gli interventi riguardano singoli siti di aree vaste in cui vi sono purtroppo altre discariche», chiarisce subito l'assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano. Ovvero? «La situazione purtroppo in alcune di queste aree m pochi anni è ulteriormente peggiorata. Lo sforzo che stiamo facendo è quello di dare sistematicità alle risorse esistenti e bonificare aree per troppi anni lasciate a se stesse». Come l'area Resit a Giugliano, ad esempio, che però è interessata anche da un altro finanziamento di oltre 40 milioni di euro gestito dal commissariato alle bonifiche. Soldi però che non basteranno mai a bonificare del tutto queste aree martoriate per anni. Troppi veleni che hanno invaso falde acquifere, distrutto la vita di chi purtroppo ci viveva attorno ed ecosistema irrimediabilmente compromesso. Un pozzo dove i clan si sono arricchiti, secondo Gaetano Vassallo, pentito del clan dei Gasatesi che ha svelato gli affari fatti dalla camorra. Circa 300 mila tonnellate di materiale tossico sversato negli anni e, per ora, la bonifica di due aree denominate «cavexez». «La delibera che programma e impegna oltre 61 milioni di euro per bonificare 49 siti regionali eviterà una pesante sanzione. È un ulteriore concreto passo avanti del programma complessivo di recupero ambientale della nostra Regione e di rimedio al tempo perso in passato. La procedura d'infrazione in questione - spiega l'assessore Romano - riguarda ex discariche comunali e annoverava in Campania 52 siti pubblici, su un totale di 218 siti nazionali». Per tré di questi siti (Sant'Arcangelo Trimonte, Santa Maria La Fossa e Giugliano in Campania), gli interventi erano già stati attivati attraverso fonti di finanziamento nazionali mentre con questa delibera viene quindi programmato il finanziamento degli altri interventi necessari nelle aree di discarica in procedura d'infrazione, attraverso il programma Por: «in overbooking», specifica la delibera di giunta. Soldi girati direttamente ai Comuni e alle Province, competenti secondo la legge della gestione delle discariche post mortem che dovranno chiudere gli interventi entro il 31 dicembre 2015.

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