Trasporto via mare, nuovo bando destinazione non solo l`Olanda

30 maggio 2013 - Livio Coppola
Fonte: Il Mattino

Una gara internazionale da 5 milioni per trasportare i rifiuti via mare. Come anticipato da II Mattino lo scorso marzo, la Sapna, società provinciale addetta alla gestione del ciclo di smaltimento nel territorio napoletano, ha pubblicato il bando per affidare a una sola società l'appalto per il trasporto marittimo e il conferimento della cosiddetta «frazione tritovagliata secca» (Fst) che non trova sufficiente spazio all'interno del termovalorizzatore diAcerra. Una procedura che, rispetto a quelle già attuata nei mesi scorsi in Olanda, permetterà unariduzione dei costi per ciascun "viaggio". Il bando scade il prossimo 29 luglio, data ultima per ricevere le offerte da società di trasporto nazionali ed europee che siano in grado di garantire a lungo termine il servizio di trasporto via mare ogni volta che la produzione napoletana di rifiuti lo richiede. L'idea della Sapna è scatu rita sia dal buon esito dei trasferimenti operati fino ad ora che dalla volontà di risparmiare sulle spese di viaggio. Nei mesi scorsi, infatti, Napoli e i comuni della provincia hanno mandato in Olanda una parte della propria produzione di rifiuti a seconda delle esigenze. Il tutto è stato eseguito tramite un accordo che il Consorzio creato da Sapna eAsia (la municipalizzata del Comune di Napoli) ha stipulato nel 2012 con lo stabilimento "E.ON" di Farmsum, dove fino ad ottobre potranno essere trasferite fino a SOmila tonnellate di spazzatura napoletana (in buona parte già smaltite, ndr), con un costo medio di 120 euro a tonnellata. Con la nuova gara si punta invece ad abbassare il prezzo. Ü capitolato prevede l'affidamento di un servizio che, partendo proprio da ottobre di quest'anno, avrà una durata di otto mesi (salvo urgenze) e comprenderà il trasferimento complessivo di 45mila tonnellate, da dividere in viaggi via nave da circa 2mila ton - nellate l'uno. La destinazione attuale resta l'Olanda, ma perilfuturo è ipotizzabile qualsiasi impianto di termovalorizzazione presente nel territorio dell'Unione Europea. I costi dell'appalto partono da una base di 4 milioni, 961mila e 700 euro, cifra che equivale ad un esborso di 110 euro a tonnellata, dunque meno di quanto speso fino ad oggi. Alla fine il risparmio rispetto al passato sfiorerà i 450mila euro, senza contare la convenienza già fatta registrare in prima battuta dal trasporto marittimo rispetto a soluzioni su strada gommata (che ha una media di 140 euro a tonnellata, ndr). Numeri incoraggianti per un territorio che sconta in tutti i casi la mancanza di una impiantistica sufficiente per lo smaltimento dell'intera produzione di rifiuti.

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