Ex Foro Boario la Prestigiacomo censura il Comune
Alla fine, il Comune di Maddaloni incorre nella censura del Ministero dell’Ambiente. Forse la bonifica (sempre annunciata e mai avviata) della discarica urbana dell’ex-Foro Boario non ci sarà. Ci sarà di certo l'intervento statale: un’azione di accertamento, giudiziario e procedurale, sull'omesso avvio di procedure d’urgenza «relative all'adozione delle misure di precauzione, di prevenzione o di ripristino ambientale» per l’esposizione prolungata della popolazione alle esalazioni di diossina prodotte dall’autocombustione del sito. Il Comune è nei guai. Dovrà rispondere, presso la sede di staccata di Marcinise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dei danni procurati ai residenti. E dovrà pure documentare, al ministero dell'Ambiente, le ragioni del mancato intervento di messa in sicurezza delle 4500 tonnellate di rifiuti stoccati all’incrocio tra la variante Anas Capua-Maddaloni e l'ex statale 265. Ora, per la Direzione Generale per la Qualità della Vita, non basta il riconoscimento ufficiale dell’avvenuto disastro ambientale. Riconoscimento formalizzato dal Comune, che ha pure conferito incarico legale per «intentare tutte le azioni necessarie per la tutela dell'immagine e del decoro della città di Maddaloni» danneggiata da «un immane disastro ecologico, igienico sanitario, con gravissimi danni anche economici per i rilevantissimi maggiori costi sostenuti per tentare di limitare i disagi e contenere per quanto possibile i rischi di contaminazione ambientale». Troppo poco. Le procedure di intervento statale, attivate dalla richiesta documentata di alcuni cittadini, hanno messo in moto una vera azione ispettiva. L’acquisizione dei documenti ufficiali è propedeutica a un accertamento ministeriale sull'esistenza di possibili responsabilità delle istituzioni locali. In tale prospettiva, scatterebbe un intervento che surroga i poteri, fino a ora non esercitati dal Comune, dalla Regione e del Commissario alle bonifiche. Una specie di commissariamento ad acta. «A nome - spiega Antonio Cuomo del Comitato Vivibilità a Maddaloni - dei cinquemila residenti di via Napoli, trasformati in bersagli inermi delle esalazioni di diossine, rinnovo il ringraziamento per l’intervento d'autorità del ministero che mette fine all'assordante silenzio istituzionale su questo disastro».