Caivano La Forestale ha sequestrato campi coltivati e frutteti nella Terra dei fuochi: stop alla raccolta. Numerosi i precedenti

Solvente nella falda, ortaggi avvelenati

22 maggio 2013 - Giuseppe Crimaldi
Fonte: Il Mattino

CAIVANO. Sigilli ai campi agricoli coltivati. Sequestro "ad horas" di un'ampia area m cui si producono prodotti che restano il vanto dell'agricoltura locale: coltivazioni di broccoli e zucchine, soprattutto, ma anche frutteti con alberi già in fiore. L'ultima brutta notizia che riguarda l'ambiente violentato dalla mano dell'uomo giunge da Caivano, uno dei centri della Terra dei fuochi, come ormai viene indicata la zona ad alto tasso di inquinamento dovuto non solo agli incendi di materiale tossico abbandonato nei campi ma anche agli sversamenti di veleni. E qui, appunto, verdura, frutta e ortaggi sono compromessi da un veleno subdolo e potente. Il Toluene. A meno di otto chilometri in linea d'aria da Napoli - nel territorio del comune di Caivano - ieri mattina i militari del Corpo forestale dello Stato sono dovuti intervenire, d'urgenza, per apporre i sigilli intorno ad una vasta area (almeno due ettari) di terreni coltivati. Le ragioni che hanno determinato questa decisione sono riconducibili ad un'inchiesta su sversamenti tossici che vanno a ricadere direttamente nel sottosuolo, interessando una falda acquifera pura, che viene anche utilizzata per l'irrigazione delle coltivazioni. La sostanza velenosa riscontrata in quantitativi eccezionali dalle analisi fatte della Forestale è il toluene. Una sostanza che - stando all'inchiesta della sezione Reati ambientali della procura della Repubblica di Napoli avrebbe già compromesso e invaso la cosiddetta barriera idraulica di una delle aree agricole più produttive e fertili dell'hinteriand napoletano. Che cos'è il toluene? Si tratta di una sostanza chimica che viene usata come solvente, in sostituzione dell'ancor più tossico benzene, al quale comunque assomiglia sotto molti aspetti. È uno dei componenti della benzina. Ma, quel che più conta, se diluito nell'acqua potabile o da irrigazione, è un veleno a tutti gli effetti. Si pensi che il toluene riesce a bruciare la plastica, e L'inchiesta I sigilli disposti dalla sezione reati ambientali della Procura La provenienza I liquami sarebbero stati scaricati nelle fogne o nei canali di irrigazione da aziende che lavorano pellami questo basterebbe a spiegare di che cosa stiamo parlando. Resta da chiedersi come un simile composto chimico altamente tossico possa essere finito nelle vene di una falda artesiana profonda almeno sette metri al di sotto del terreno calpestabile. E la risposta c'è. I liquami tossici proverrebbero da scarichi industriali di alcune aziende che lavorano pellami e che scaricano in maniera indiscriminata e criminale questo tipo di rifiuti speciali direttaente nelle condotte fognarie quando non addirittura direttamente nei canali di raccolta delle acque reflue. Per giorni, mesi e forse anche anni c'è stata una o più mani che hanno saturato questi canali, causandone le infiltrazioni nel sottosuolo. Un fatto gravissimo, che appena scoperto dalle attività investigative del Corpo forestale di Napoli hanno indotto la Procura a sequestrare le aree intossicate. I precedenti, in Italia, pur troppo non mancano. Due ar fa alte presenze di toluene e altri polimeri vennero scope nella falda acquifera di Poi Torres, in Sardegna. Ora tocca alla Campania all'agro caivanese. In questo ñ so la gravita accertata dalla Foi stale deriva dal riscontro che falda super-inquinata è la st( sa dalla quale i numerosi pò; artesiani attingono l'acqua ñ irrigare le coltivazioni. Con ti tè le conseguenze che ne poss no derivare per la salute dell'u mo. In attesa di capire da qua to e per quanto tem] quell'aqcua sia stata utilizzi per irrigare insalate, piantagi ni di ortaggi e legumi che finisc no sulle nostre tavole, non rei che sperare che l'intervento di la magistratura sia stato tempestivo.

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