La svolta Via alle gare per ¡I progetto del litorale domitio La Regione: pronti 36 milioni

Mare inquinato guerra di dati procura-Comune

Perizie allarmanti ma i tecnici rassicurano: «Sì alla balneazione»
22 maggio 2013 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

«Il mare di Napoli è pulito e resta balneabile». Il Comune scende in campo per rassicurare turisti e bagnanti dopo l'allarme lanciato dalla Procura. Si è allargata infatti, come anticipato dal Mattino, l'inchiesta sull'inquinamento dello specchio d'acqua antistante il lungomare: ora si ipotizza la presenza in mare di sostanze chimiche (cadmio e cromo) oltre i limiti. Uno scenario che non convince i tecnia di Palazzo San Giacomo: «I dati di classificazione vengono aggiornati mensilmente durante la stagione balneare - scrive in una nota l'architetto Giuseppe Pulii, dirigente del dipartimento Ambiente del Comune - in particolare il dato presente sul sito dell'Arpac, aggiornato al 14maggio scorso, confermala balneazione e la qualità eccellente delle acque per tutto l'arco del golfo tra Castel dell'Ovo e Capo Posillipo, ad eccezione del porticciolodiMergellina.Daindagini condotte attraverso laboratorio specializzato sulle acque presenti nel manufatto fognario di via Caracdolo, all'altezza del consolato degli Stati Uniti, che è oggetto di sequestro da parte della magistratura, non è stata rilevata presenza di inquinanti chimici». Secondo Pulii, inoltre, i canali di scarico a mare degli impianti fognari vengono costantemente monitorati «ma soprattutto sono scarichi che si attivano solo in condizioni di pioggia e portano a mare acque di pioggia con la diluizione prevista dalla norma». Proprio per frenare il rischio di inquinamento, aggiunge il dirigente, il dipartimento Ambiente ha in cantiere «un protocollo da stipulare con l'Università Parthenope per lo studio delle correnti meteo-marine e la diffusione di eventuali inquinanti». A sostegno di questa tesi gli uffici di Palazzo San Giacomo citano anche le verifiche effettuate dal ministero dell' Ambiente a metà aprile, relative alla presenza di enterococchi intestinali e di escherechia coli, batteri che si tro vano nell'acqua marina: nel primo caso i valori massimi non devono superare le 200 colonie ogni 100 millilitri di acqua; nel secondo caso il tetto è fissato in 500 colonie ogni 100 millilitri. Ebbene, in base alle ultime analisi, nelle acque di Capo Posillipo le colonie sono 10 sia per gli enterococchi che per l'escherechia coli; stesso discorso vale per lo specchio d'acqua davanti a via Caracciolo; i valori non cambiano se ci si sposta a Marechiaro. Invia Partenopele colonie di enterococchi restano 10 ma l'escherechia sale a 344, comunque molto al di sotto della soglia massima. In ogni caso i tecnici del ministero dell'Ambiente e quelli dell' Arpac (questi ultimi sollecitati dall'assessore Giovanni Romano) si sono attivati in queste ore per eseguire nuovi e approfonditi esami. Sono partite, intanto, le gare per il primo blocco dei lavori del grande progetto Bandiera blu del litorale domitio. Lo annuncia l'as sessore regionale ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza che, su delega del governatore Stefano Caldoro, cura il coordinamento strategico dei grandi progetti: «II bando, già inviato alla Gazzetta europea, riguarda il lotto funzionale relativo agli interventi dei comuni diMondragone, Castel Voltumo eVilla Utemo, per un totale di 35,8 milioni di euro. Si tratta di un appalto integrato complesso e le offerte dovranno pervenire entro il 27 agosto. I lavori hanno un'importanza strategica per la depurazione del litorale domitio: l'intervento riguarda i collettori fognari e il loro collegamento agli impianti di depurazione esistenti. Sarà poi la Arcadis, Agenzia regionale di difesa del suolo, in qualità di soggetto attuatore, a seguire l'iter dei lavori» aggiunge Cosenza. «Bene, iniziano così le gare. Mettiamo in campo risposte concrete per riqualificare una zona strategica el'intera Campania» commenta invece Caldoro.

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