«Ecco tutti i politici vicini ai Casalesi»
«Facevano parte del tessuto camorristico Nicola Cosentino, Mario Landotfi, Gennaro Coronella e un altro politico di Frignano di An, ma non ricordo il nome, come si chiama quello...», dice il pentito del clan dei Casalesi, Gaetano Vassallo. «Si tratta di Italo Bocchino?», chiede il pm Alessandro Milita durante l'interrogatorio. «Sì, Bocchino, uno che ora non c'è più nella politica. Di queste persone ci si poteva fidare, me lo disse Raffaele Bidognetti, il figlio del boss Francesco», risponde ancora Vassallo, mettendo una «o» al posto della «i» quando pronuncia l'ultima vocale del cognome di Landolfi, errore che fa anche quando paria dell'ex magistrato e senatore Pasquale Giuliano a cui Vassallo avrebbe pagato una cena elettorale. Il tutto mentre gli squilla il cellulare durante la quarantunesima udienza a carico dell'ex sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino, e «incassa» anche una forte opposizione dal legale dell'ex deputato del Pdl, Stefano Montone: «Chiedo che il cellulare venga spento mentre depone», chiede l'awocato. È successo anche questo nella lunga udienza di ieri del processo Eco 4 in cui è imputato l'ex coordinatore del Pdl in Campania, dal 15 marzo in carcere a Secondigliano. L'ex politico resta fermo sulla sua decisione di non presentarsi in udienza da detenuto, ma in aula nel pubblico c'è il cognato, fratello della moglie, Giuseppe Esposito, ex assessore comunale a Trentola Ducenta. Come gli altri, ascolta la deposizione di Vassallo, tesserato di Forza Italia, assessore al comune di Cesa, finanziatore dei fratelli Sergio e Michele Orsi nella "scalata" al consorzio Eco4, affiliato al clan dei Casalesi e, ora, accusatore principale del potente ex sottosegretario.