De Magistris strappa l'ok al ministro «Entro l'anno porta a porta per 500 mila»

Patto Orlando-De Magistris: no all`inceneritore, più differenziata

Vertice di ora in un hotel
L'impegno: quattro impianti sul modello San Francisco
21 giugno 2013 - Valerio Esca
Fonte: Il Mattino

No all'inceneritore, sì allìincremento del porta a porta con 500mila cittadini coinvolti, e a quattro nuovi impianti alternativi. L'incontro di ieri tra il Sindaco Luigi De Magistris e il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, avvenuto presso l'Hotel Mediterraneo, è durato poco meno di un'ora durante i quali il ministro - secondo quanto trapelato - ha espresso apprezzamento per il lavoro condotto fino ad ora dall'amministrazione. Si è convinto del fatto che «da adesso inizia la seconda fase relatìva all'impiantistica» come fanno sapere dallo staff del primo cittadino. Il sindaco ha confermato dunque l'impegno del Comune a realizzare tre impianti per trattamento frazione umida (digestori anaerobici) e un impianto per trattamento di separazione manuale sul modello San Francisco. Così, come riconosciuto dallo stesso ministro Orlando, Napoli sarà in linea gli obiettivi europei e dovrebbe dunque evitare le sanzioniUe. Ilprimo cittadino ha poisottolineato: «Stiamo lavorando, governo e istituzioni locali, per dare una risposta all'Europa che, pur riconoscendo i passi avanti compiuti sul tema rifiuti, comunque ci esorta a migliorare. E noi vogliamo migliorare, in particolare, su due direttrici: l'ampliamento della raccolta differenziata  e l'impiantistica altemativa. Napoli è pronta a questa sfida, ma per farlo ha bisogno di risorse economiche, in particolare per quanto riguarda l'estensione delporta a porta, che vogliamo arrivi a coinvolgere 500mila cittadini entro l'anno».
L'obiettivo è quello dunque di garantire a Napoli un ciclo di rifiuti virtuoso «superando definitivamente la fase delle emergenze e la filiera discariche-inceneritori». Ð progetto è ambizioso ma potrebbe portare Napoli - assicura de Magistris - sul gradino più alto in Italia in fatto di porta a porta. Questo consentirà di far crescere significativamente la percen tuale di raccolta differenziata in città. Secondo i dati di dicembre, gli ultimi a disposizione, la raccolta si attesta intomo al 27% ma, se verrà rispettato il cronoprogramma, a dicembre dovrebbe sfondare il muro del 35%. Adesso dunque si lavora al cronoprogramma: quattro impianti, uno subito a Napoli nord, che sarà realizzato grazie ad un project financing; per gli altri bisognerà ragionare. Ci sono in ballo 300 milioni, tra fondi Fas e Por «che speriamo siano sbloccati così da poterci dare la possibilità di utilizzarli perl'impiantistica» spiega il vicesindaco con delega all'ambiente Tommaso Sodano. Un sesto di questi 300 milioni saranno destinati a Napoli (SOmilioni circa, ndr) e serviranno per mettere su i nuovi digestori anaerobici. Si può anche pensare di farlo con Asia attraverso le banche, si potrebbe considerare dunque anche questa ipotesi interna. Poi il discorso del porta a porta con 500mila cittadini che dovrebbero essere coinvolti, mentre per centomila partirà tra gennaio e febbraio prossimi.
L'impegno del Comune è comunque quello di presentare al ministro Orlando, visto l'accordo stretto ieri, il progetto definitivo entro la fine di luglio. Sodano poi torna sulla questione sollevata dall'assessore regio nale all'Ambiente Giovanni Romano, sugli otto milioni che il Comune non avrebbe chiesto per i mezzi da utilizzare per la raccolta e risponde piccato: «Abbiamo seguito l'unico iter possibile. Dopo la delibera di giunta abbiamo avviato a febbraio il collaudo dei mezzi che si è completato in questi giorni. Entro la fine del mese chiederemo il 20% degli otto milioni alla Regione: quindi sono state tutte polemiche inutili». 

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