I netturbini vanno in ferie strade invase dai rifiuti
GIUGLIANO.Addetti in ferie, città invasa dai rifiuti m attesa dell'assegnazione del nuovo appalto. Dopo tré anni di calvario e una serie di gare promosse daU'aministrazione di centrodestra e poi andate deserte, con l'arrivo del commissario prefettizio Valíante è stato sbloccato l'iter e nel giro di tré mesi ubando, completamente rifatto, è stato pubblicato e ora si procede con cautela per mettere al lavoro la nuova ditta che dovrebbe tenere pulita la città di 94 chilometri quadrati e far decollare la raccolta differenziata. Perché sul fronte riciclo Giugliano si attesta ancora all'ultimo posto tra i comuni della Campania con la quota dell' 11 per cento raggiunta l'anno scorso. I tempi sono stretti: la Senesi, al lavoro di proroga in proroga da oltre due anni, dovrebbe lasciare alla fine del mese. Per allora, il Comune dovrà essere pronto a partire col nuovo servizio. «È stato un lavoro certosino, durato tré mesi. Questa è una questione sulla quale c'è massima attenzione e solerzia», dice il dirigente all'ambiente Stefania Duraccio. Nel frattempo, però, la città viene invasa dai rifiuti. E scoppiano le proteste sulla gestione del personale. «La ditta Senesi che da qualche anno gestisce il fallimentare servizio di raccolta rifiuti nel Comune di Giugliano, ha deciso di porre gli operai m ferie forzate per dover pagare agli stes si le ferie non godute al momento del subentro di una nuova ditta», denuncia l'ex consigliere Pd Antonio Poziello. Pronti a smentire dalla Senesi. «Sono in ferie solo venti addetti su 260 e la rotazione estiva non è la causa dei disservizi, il servizio viene svolto normalmente. È la carenza di controlli e l'inciviltà degli scarichi abusivi a penalizzare il servizio», dicono dall'ufficio stampa. Ma la Cgil conferma il disagio dei lavoratori: «Appena l'azienda ha avuto comunicazione dell'imminente scadenza del contratto, ha fatto partire i turni di ferie non goduti finora- dice Gerardo Vitale, responsabile area giuglianese - ora chiediamo un tavolo di concertazione con il Comune per definire il passaggio di cantiere per discutere dei posti di lavoro». Intanto, nel mirino dei residenti finisce non solo la mancata rimozione, ma anche l'inesistenza dello spazzamento. Il servizio di igiene urbana ha un costo annuo di quasi 16 milioni di euro. Eppure, a fronte di questa cifra, che pesa sulle famiglie della città con una delle tariffe più alte del napoletano, la ricaduta in termini di qualità resta disastrosa. Critica la situazione sulla zona costiera: in via Ripuaria, via Madonna del Pantano, lungo la Domitìana, invia Nullo. In particolare, impressionano i residenti l'incuria e il senso di abbandono a Lago Patria. Una segnalazione arriva da un nostro lettore che denuncia la presenza di enormi cumuli in via Signorelle a Patria, dove ogni giovedì si svolge il mercato settimanale. «L'aspetto tragicomico - scrive il signor Carlo sulle pagine online del nostro giornale - è rappresentato dal fatto che a pochi metri sorge la nuova e avveniristica base Nato inaugurata a dicembre, al cui interno regna la massima pulizia». Non va meglio a Casacelle, traviaPigna, via Epitaffio, via Frezza, fino al viale dei Gemelli, a pochi passi dal Comando dell'Arma. Intanto resta grave il degrado in via Santa Caterina da Siena, a ridosso della rampa dell'asse mediano, dove pochi mesi fa due rumeni persero la vita in un rogo di rifiuti accanto al quale si erano accampati per la notte. Non viene risparmiato dall'emergenza nemmeno il centro storico. Così i cumuli sono comparsi anche pressi delle scuole di via Fratelli Maristi, dell'ospedale San Giuliano; nei pressi del Comune e in via Labriola, via Togliatti, via Caccia puoti e via San Rocco.