Circolazione interrotta con i cassonetti, niente lezioni per i bambini fino alla rimozione

Amianto a scuola, le mamme bloccano la strada

Il presidente della Municipalità Solombrino: subito risposte alle famiglie e ai residenti
Nella notte sversati in via Lombardia materiali pericolosi ed eternit davanti all'Elementare 'Rodari' Ieri mattina è esplosa la protesta
8 maggio 2013 - Maria Bertone
Fonte: Cronache di Napoli

NAPOLI - Mai far perdere la pazienza ad una madre, soprattutto quando m ballo c'è la salute dei propri figli. Una dimostrazione pratica dell'antico detto si è avuta ieri mattina a Miaño, dopo l'ennesimo sversamento abusivo di rifiuti davanti alla scuola elementare Rodari. Quando, nel portare i bambini a scuola, le mamme si sono accorte che a pochi passi dalle aule erano state abbandonate anche lastre di amianto, la rabbia è esplosa in tutta la sua potenza. Un manipolo di genitrici barricadere ha letteralmente alzato le barricate, rovesciando i cassonetti della spazzatura per strada per bloccare la circolazione veicolare in via Lombardia, in piena Masseria Cardone (nelle foto di periferiamonews.it). Davanti alla loro esasperazione, sono intervenuti i rappresentanti della Municipalità, che hanno fatto chiudere il materiale pericoloso nei sacchi in attesa di smaltirlo secondo la normativa. Ma non è bastato a rassicurare le famiglie, tanto che il presidente della Municipalità Vincenzo Solombrino ha lanciato un appello al Comune: "Le famiglie della Rodari, i residenti tutti di Miaño, meritano risposte al più presto ". Anche perché i bambini non andranno a scuola fino a quando il materiale non sarà rimosso da via Milano. Con l'amianto non si scherza: Come ribadito anche nel Terzo Rapporto Renam curato dalrispesi. Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro, non esiste un livello di esposizione sotto il quale l'amianto risulta innocuo. Anche piccole esposizioni sia nel tempo che nella concentrazione della contaminazione possono far insorgere la malattia: una vera e propria strage silenziosa che colpisce a distanza di decenni e che continuerà a mietere vittime anche negli anni a venire. Si stima che un'inversione di ten denza nella crescita del numero di casi diagnosticati di anno in anno possa essere attesa non prima del 2020. Sono più di 500 i napoletani ritenuti 'esposti' al rischio amianto: un apposito osservatorio regionale li sorveglia, da anni, per evitare che il mesotelioma, la patologia che aggredisce chi ha lavorato a contatto con quel metallo spesso letale, possa degenerare. La Seconda Università degli Studi, pur avendo assicurato le attività di supporto scientifico previste dal progetto, ha incontrato una serie di difficoltà operative essenzialmente connesse al reperimento di locali idonei per svolgimento delle attività assistenziali ma la Regione sa che non può interrompere l'assistenza agli ex lavoratori per cui ha prorogato la convenzione e ha confermato il programma di sorveglianza presso servizio di Medicina del lavoro della Sun l'Unità Operativa Amianto dell'Asl Napoli 1, 'polo' per tutti gli assistiti. 

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