Inceneritore a est, no della Municipalità
C’è il no della Municipalità, del presidente Anna Cozzino, per il termovalorizzatore nell’area orientale, e c’è pure il no del capogruppo del Pd Tonino Borriello. Ma c’è la volontà dell’amministrazione e di molti tecnici di dire invece sì all’area est. Perché? È infrastrutturata a livello di strade, ci sono i 10 ettari che servono per costruire l’impianto in un contesto da parco verde, ci sono poche altre opzioni a disposizione. Anzi una soltanto: l’area nord, la periferia compresa fra San Pietro a Patierno e Scampia, il territorio della ex centrale del latte. Ma atteso che a Chiaiano si farà la discarica, il Comune non intende caratterizzare quel pezzo di città come il polo della spazzatura. Inoltre c’è un’altra controindicazione da non trascurare: i suoli non sono del Comune e l’operazione di requisizione costerebbe decine di milioni di euro che nessuno è disposto a versare. Alle 17 di ieri in sala Pignatiello a Palazzo San Giacomo l’ennesima riunione operativa sulla questione. «Lunedì decideremo» fa sapere il sindaco. Sarà passato esattamente un mese da quando sono scattati i trenta giorni al Comune per decidere sull’indicazione del sito dove costruire l’impianto. In caso contrario, deciderebbe Bertolaso. Napoli est dunque, a ridosso di Vigliena e via De Ruberti resta in pole position. «Tendenzialmente sono per il no dice Anna Cozzino Presidente della Municipalità - bisogna riflettere bene, abbiamo già insediamenti produttivi ed inquinanti sul nostro territorio». Parole che fanno tornare a galla ricordi recentissimi, con amministratori a capo delle proteste. Vedremo come finirà presto, certo Borriello minaccia addirittura le dimissioni da capogruppo se si concretizzasse - come pare - l’opzione dell’area orientale. «E con i tempi che corrono nel centrosinistra qualcuno potrebbe accettarle», trapela da palazzo San Giacomo a margine della riunione. È in atto in queste ore una mediazione con Borriello, che è bene ricordarlo è l’ex presidente della Municipalità. Al quartiere e all’intera area orientale potrebbe essere offerta l’energia che produce il termovalorizzatore a costi ridotti. Si parla di investimenti e altre forme di risarcimento attraverso posti di lavoro. Mentre si ragiona sull’area est, l’altra mina vagante del piano rifiuti - Chiaiano - ancora non è stata disinnescata. Sono ore decisive per la discarica nella cava del poligono. A Palazzo Salerno - dove lavora 24 ore su 24 la tasck force del sottosegretario Guido Bertolaso - stanno leggendo i dati dell’Arpac, che sono tantissimi e di non immediata interpretazione. Viene fuori che a Chiaiano, come ampiamente annunciato, ci sono le possibilità tecniche per installare una discarica da 700mila tonnellate che deve servire Napoli fino alla costruzione del termovalorizzatore. L’annuncio ufficiale ci sarà a breve, il sottosegretario in tempi non sospetti aveva avvertito: «Prima di comunicare la decisione mi confronterò con le popolazioni locali». È probabile che in queste ore il sottosegretario stia riallacciando il filo del dialogo in verità mai interrotosi prima di far partire i lavori per la discarica. Serviranno tra i 45 e i 60 giorni e visto che Napoli è ancora piena di spazzatura, le temperature salgono, non c’è tempo da perdere. E si mobilita il fronte del no. Un tavolo tecnico tra Provincia, Comune di Marano ed Ente Parco, allargato anche alla Regione è stato aperto per giungere, entro tre mesi, alla nuova perimetrazione del Parco delle Colline. «Le polemiche - dice Savatore Perrotta, sindaco di Marano - si sono sgonfiate: il nostro è un no alla discarica senza alcun altro interesse».