Rifiuti, appello dell`Asìa: aiutateci
Stesse strade, immondizia diversa. A tré giorni di distanza dal primo sopralluogo, il Mattino toma nei posti che, tra centro e periferia, eranostatitrasformatiin discariche a cielo aperto. In qualche caso i rifiuti sono stati rimossi. Così (almeno per il momento) carreggiate e marciapiedi restano sgomberi. Spesso, però, la situazione non è cambiata di molto. Alcuni cumuli sono stati raccolti dagli operatori dell'Asia ma poco dopo ne sono comparsi altri. È quanto avvenuto in via Santa Teresa degli Scalzi. Ignoti hanno sversato di tutto, persino ingombranti. Poco distante c'è via Rosaroll. Qui i cassonetti sono vuoti, ma negli spazi adiacenti non mancano sacchetti, materiali edili, rifiuti d'ogni tipo. Depositati a qualsiasi ora e senza alcun rispetto delle regole. Identico copione da Porta Capuana ai Girolamini. Mentre in via Toledo i bidoncini (piuttosto piccoli a fronte dell'utenza record che ogni giorno percorre la strada) si riempiono troppo presto e non vengono svuotati tempestivamente. Non c'è nessuna emergenza. La città, però, resta sporca. Gli spazzini - uno ogni 2200 abitanti - non bastano. E non ci sono abbastanza fondi per acquistare le 40 spazzatrici che consentirebbero di raddoppiare gli interventi impiegando il 20 per cento in meno di personale. Si lavora, allora, su due fronti. Da un lato più controlli e maggiore severità nei confronti di chiviolalalegge. I vertici dell'Asia hanno chiesto alla gente di collaborare: «Serve il contributo di tutti per mantenere Napoli pulita», è l'appello del presidente Raffaele Del Giudice e dell'amministratore Daniele Fortini. ÑÛ non fa la propria parte, rischia pesanti sanzioni (da 26 a 620 euro). Duecento i verbali elevati ogni settimana nei confronti dei trasgressori, colpevoli di aver gettato in strada anche solo volantini o cartacce. In parallelo il Comune si prepara a mettere in campo una rivoluzione organizzativa. L'idea delvicesindaco Tommaso Sodano è di impiegare per il decoro urbano anche giardinieri e operai del servizio fognature. Un'iniziativa che sarebbe possibile realizzando una sorta di holding dei servizi. Proprio per accelerare al massimo nelle prossime ore è in program ma a Palazzo San Giacomo una riunione operativa, a cui parteciperanno i rappresentanti di Napoli Servizi, società partecipata in prima linea perché impiegata dall'ente per tappare le buche stradali e per far fronte ad altre emergenze. Ma ogni sforzo, è il ragionamento di Sodano, rischia di essere vano se non ci sarà un nuovo patto tra istituzioni e territorio in difesa dell'ambiente e dell'immagine della città.