Mega-sversatoio sul Formicoso è nuovo allarme dei sindaci

20 giugno 2008 - Nicola Diluiso
Fonte: Il Mattino Avellino

No alla discarica del Formicoso E ritorna la paura. Il Formicoso sede prescelta per la individuazione di una megadiscarica. Stavolta la conferma giunge da Roma. La necessità di pianificare l’iter per uscire fuori dal tunnel dell’emergenza-rifiuti sembra non risparmiare, per l’ennesima volta, l’Irpinia. Sicchè dopo l’apertura di Pustarza sembra che a pagare dazio debba essere l’Alta Irpinia con il sito di Pero Spaccone. Un’apertura prevista a medio-lungo termine. A confermarlo il Commissario Bertolaso nel vertice con il Governo. Il decreto legge studiato per «ripulire» la Campania inizia a prendere corpo. Ma in Irpinia monta la protesta. E soprattutto lievitano le iniziative per «barricare» un sito a difesa del quale già negli anni Novanta sono scesi in campo comitati, liberi cittadini e istituzioni. Per condannare la scelta, un ordine del giorno in discussione alla Camera del deputato irpino dell'Mpa, Arturo Iannaccone, che ha alzato la voce, spiegando le ragioni del no: «La discarica verrebbe collocata in una zona i cui prodotti di qualità, negli anni, sono riusciti ad ottenere riconoscimenti internazionali, e dove i progetti di agricoltura avanzata sono realizzati attraverso l'energia sostenibile di un distretto energetico (eolico, ndr) tra i più grandi d'Europa». Di mezzo ci sarebbero anche ragioni logistiche che ostacolerebbero il transito dei compattatori carichi di immondizia: «Nel periodo invernale - spiega Iannaccone - la meteorologia è imprevedibile: nebbia perenne, neve e ghiaccio. Il Governo, dunque, valuti ulteriori iniziative e ipotesi volte ad escludere il Formicoso dall'elenco delle discariche». E se Iannaccone ha alzato la voce a Roma, in provincia certamente non stanno a guardare gli amministratoti locali e i comitati sorti a difesa del Formicoso. Ieri il primo cittadino di Andratta, Angelantonio Caruso, contattato telefonicamente ha ribadito la «necessità di alzare il tiro rispetto alle scelte governative e di mobilitarsi» per pianificare ogni azione tendente ad ostacolare scelte che potrebbero sembrare già scontate. Dura la reazione del sindaco di Bisaccia Marcello Arminio: «A Roma credono che noi cittadini irpini siamo delle pecore il cui destino crudele di avere per forze di cose una discarica sia segnato. Il Governo la pensa così solo perché noi in modo democratico e civile finora abbiamo respinto le loro indicazioni. Ma d’ora in avanti saremo ancora più decisi e in ogni modo e in ogni luogo ostacoleremo questa scelta». Un rammarico per i sindaci dell’Alta Irpinia? «Trovarsi di fronte ad un Governo che pur di mettere a posto le cose calpesta le nostre dignità e i diritti della povera gente». Pensieri e parole confermati anche dal sindaco di Vallata Carmine Casarella che, di concreto ha già deliberato la proposta per aderire a una nuova Regione.

 

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