«Rifiuti, prescrizione per Bassolino» «Ecoballe, per Bassolino c`è la prescrizione»
Richiesta di proscioglimento per prescrizione. È stato il pm Paolo Sirleo a chiudere cosll'atto d'accusanel processo ecoballe, che vede imputati - tra gli altri- l'exgovematore Antonio Bassolino e i suoi ex collaboratori in forza al commissariato antirifiuti. Quinta sezione penale, centoventi udienze, quattro anni dinanzi al collegio di primo grado per non avere risposte sulle accuse di truflà, falso e abuso d'ufficio. Per Bassolino e per i suoi uomini di fiducia il pm chiede «dichiararsi la responsabilità per i reati attribuiti con contestuale dichiarazione di prescrizione per gli stessi». La replica dell'ex governatore in una nota dei penalisti Giuseppe Fusco e Massimo Krogh: «La richiesta della prescrizione non d soddisfa, le risultanze del dibattimento lasciavano pensare ad una richiesta di proscioglimento di Bassolino nel merito. Aspettiamo confidudala decisione delTribunale».
Inesorabile come la lancetta di un orologio, alla fine è arrivata la richiesta di proscioglimento per prescrizione. È stato il pm Paolo Sirleo a chiudere cosìl'attod'accusanel processo ecoballe, che vede imputati - tra gli altri - l'ex governatore Antonio Bassolino e i suoi ex collaboratori m forza al commissariato antirifiuti. Quinta sezione penale, centoventi udienze, quattro anni dinanzi al collegio di primo grado per non avere risposte sulle accuse di truffa, falso e abuso d'ufficio mosse all'ex gruppo dirigente che avrebbe dovuto traghettare la Campania fuori dall'emergenza. Per Bassolino, ma anche per i suoi uomini di fiducia come Giuseppe Vanoli, Sai valore Acampora, Umberto Pisapia e Giulio Facchi, vale la stessa formula: il pm chiede «dichiararsi la responsabilità per i reati attribuiti con contestuale dichiarazione di prescrizione per gli stessi». Immediata la replica dell'ex governatore, che si affida a una nota diramata dai penalisti Giuseppe Fusco e Massimo Krogh: «La richiesta della prescrizione formulata dal pm non ci soddisfa in quanto le risultanze del dibattimento lasciavano pensare ad una richiesta di proscioglimento del presidente Bassolino nel merito. Convinti come siamo sempre stati della totale estraneità ai fatti del nostro assistito, non abbiamo mai chiesto un rinvio delle udienze ed abbiamo sempre collaborate con il Tribunale per agevolare la conclusione, ßç tempi ragionevoli, del processo, rinunciando persino al 60% dei nostri testi di tutti i nostri consulenti. Aspettiamo con fiducia la decisione del Tribunale». Ma la richiesta di proscioglimento a carico di Bassolino arriva solo alla fine di un duro atto di accusa, nel corso del quale il pm ha ripercorso le tappe principali del suo mandato commissariale, alla luce di testimonianze, intercettazioni e perizie. Per il pm Sirleo, il commissariato targato Bassolino non ha mai preteso dal gruppo Fibe- Fisia il rispetto delle regole contrattuali che lo legavano alla regione Campania, pur avendo piena consapevolezza della situazione critica che si stava verificando. Attacca il pm Sirleo: «Il commissariato di governo aveva tutta una serie di strumenti per intervenire, ma non li ha mai usati. Poteva pretendere il rispetto della clausola che imponeva alla Fibe il dovere di ricevere i rifiuti, come ha fatto il successore di Bas- solino, il prefetto Catenacci. Invece, non è mai stata fatta una intimidazione rilevante, non sono stati mai usati quegli strumenti di cui dispone la pubblica amministrazione per spingere la controparte ad adottare misure per uscire dalla crisi». E, a giudizio del pm, il cambio di rotta in questo senso sarebbe arrivato proprio con Catenacci: «Anche a Roma, al cospetto del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, Bassolino non ha rappresentato la situazione che a Napoli era nota a tutti: «Si limitava invece a rappresentare la "querelle", di fronte al tornaconto politico di rivendicare per sé il merito di aver risolto l'emergenza, di presentare una situazione di apparente regolarità, magarimettendo la polvere sotto il tappeto. E non regge la tesi difensiva - aggiunge -, secondo cui Bassolino si occupava solo di indirizzo politico, senza avere cognizione di ciò che accadeva giorno per giorno. Uno scenario - quello descritto dal pm - che avrebbe fatto comodo a tuttì, a partire dalla Fibe, che ha costruito per sé il monopolio della gestione di 7500 tonnellate di rifiuti al giorno». Richiesta di condanna invece per i privati, per interruzione di pubblico servizio e di inadempimento di pubbliche forniture: 2 anni e 6 mesi per Piergiorgio Romiti; 4 anni (e 3500 euro di multa) per Armando Cananeo e per Vincenzo Urciuli; tré anni e 3100 euro di multa per Angelo Pelliccia. Chiesto, infine, il dissequestro di piazzole usate per lo stoccaggio dei rifiuti, anche m questo senso cala il sipario sulle ecoballe napoletane.