Castellammare Blitz dei vigili nell'azienda ferroviaria da anni in crisi: cumuli di materiali pericolosi

Rifiuti in fabbrica, sigilli all`Avis

Attesi i tecnici dell'Arpac per analizzare i depositi Allarme per i lavoratori
29 aprile 2013 - Maria Elefante
Fonte: Il Mattino

CASTELLAMMARE. Sigilli all'exfabbrica Avis. La squadra ambientale della polizia municipale di Castellammare ha rilevato nei giorni scorsi una grave situazione all'intemo dello stabilimento che produceva lamiere. La spazzatura di ogni genere disseminata nell'ex impianto siderurgico ha fatto scattare l'allarme, quindi il sequestro per abbandono di rifiuti. Stesso reato per il quale è stato denunciato all'autorità giudiziaria il gruppo che detiene la proprietà dello stabilimento. Gli agenti, nei giorni scorsi, sono entrati nella fabbrica per verificare l'adempimento di una ordinanza che riguardava la messa in sicurezza della struttura. Nelle settimane passate, il maltempo e le forti raffiche di vento avevano causato danni al tetto di alcuni capannoni: lamiere di copertura si erano staccate mettendo a rischio l'incolumità dei residenti. Nel verificare il ripristino dello stato di sicurezza, però, la squadra ambientale di polizia municipale diretta dal Tenente Raffaele Scarpato agli ordini del comandante Antonio Vecchione, si è imbattuta in una vera e propria discarica a délo aperto. ex fabbrica Avis Secondo i primi rilievi sul terreno e tutt'intomo alla fabbrica che si estende su una superficie di circa 70mila metri quadrati, ci sarebbero rifiuti ovunque, anche sotterrati e semi sotterrati. Si tratterebbe non solo di residui prodotti dallo smantellamento della fabbrica ma anche di rifiuti ingombranti e altri materiali, alcuni di scarto come vernici. Da verificare la presenza di amianto, in passato rimosso dall'ex zona industriale. I verbali delle forze dell'ordine parlerebbero di rifiutipericolosi, ma almomento nessuna conferma. I controlli inmerito saranno effettuati nelle prossime ore da un tecnico dell'Arpac che sirecheràneIT ex azienda perprelevare dei campioni ed effettuare le analisi. I sigilli sono stati apposti mercoledì scorso e immediata è stata la disposizione di ripristino dei luoghi. Ma «rigenerare» l'Avis non è cosa facile. La vecchia fabbrica in cui si riparavano le carrozze dei treni, con 43 operai in cig è insieme a Terme e Fincantieri, uno dei temi caldi della campagna elettorale. E per i lavoratori il sequestro arriva come una doccia fredda. Lo stabilimento è situato nel quartiere dei cantieri metallurgici, l'area a nord della città su cui potrebbero concentrarsi una parte dei fondi del programma «Più Europa». Questo implicherebbe il rifacimento della linea di costa, della zona al confine conViaAlcide De Gasperi dove sorge il porto turistico Marina di Stabia. Lo scontro però si accenderebbe sulla destinazione d'uso della vecchia fabbrica. Cam biandola i 43 operai che attualmente guadagnano poco meno di 500 euro andrebbero inmobilità eperderebbero la possibilità di essere reinseriti nel circuito lavorativo. La vertenza ha assunto quindi i contomi di un triangolo, da un lato gli operai, poi ci sono i proprietari ed infine il Comune che con i progetti di riqualificazione dell'intera area tiene in mano le redini del destino di quel vecchio impianto siderurgico che ha contribuito a dare il nome al quartiere in cui sorge.

La curiosità

Qui lavorava ¡I cugino di Bergoglio Prima la fabbrica si chiamava: Cantieri Metallurgici. Qui lavorava l'ingegnere Ugo Sbrana marito di Iride Martinengo la cugina di Papa Francesco. Ci sono circa 43 operai in cassa integrazione a poco meno di 500 euro al mese. Lo stabilimento si estende su 70 mila metri quadrati. Fino all'inizio degli Anni 90 era la principale fonte di reddito della città insieme al cantiere navale.

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