Braccio di ferro sulla Irm, rifiuti a terra

Ferma la raccolta nei comuni del Cosmari 1, che contesta l’ordinanza sull’utilizzazione del sito di trasferenza
20 giugno 2008 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

Trasferenza bloccata, saltano raccolta e conferimenti in discarica. Nonostante la possibilità di sversare i rifiuti raccolti presso la discarica di Savignano, infatti, molti comuni irpini sono ancora una volta costretti a far fronte a difficoltà che impediscono lo smaltimento dell'immondizia prodotta. Stavolta, a complicare la situazione ci si è messa la «matassa» Irm, la struttura di Manocalzati che il 22 gennaio 2005 andò a fuoco. L'altra sera, un'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a firma del generale Giannini, autorizzava numerosi comuni irpini, appartenenti ai consorzi Av1, Bn2 e Na3, a utilizzare la struttura dell'Irm per la trasferenza dei rifiuti (scarico dai compattatori e trasferimento su tir) prima dello stoccaggio alla discarica di Pustarza. «Si dispone - si legge nell'ordinanza - che i comuni in indirizzo conferiscano i quantitativi ordinari di rifiuti giornalieri presso l'area di trasferenza gestita dal Consorzio Av1, ubicata nell'impianto di gestione dei rifiuti (ditta Irm) del comune di Manocalzati». La struttura coordinata dal Generale Giannini affidava, inoltre, al Cosmari Av1 il compito di «prelevare presso l'area predetta 280 tonnellate di rifiuti quotidiani da conferire presso la discarica di Savignano». Un'ordinanza alla quale si è opposto il Cosmari. «Utilizziamo quella struttura - spiega il presidente Spagnuolo - solo come deposito del materiale differenziato prima di trasferirlo verso i rispettivi impianti di smaltimento. Non è mai stata impianto di trasferenza». Di qui, la scelta di non eseguire quanto disposto. Spagnuolo ha subito richiesto ai comuni interessati, «considerato che le intenzioni del Consorzio erano quelle di effettuare la trasferenza all'interno dell'impianto Cdr (ipotesi votata all'unanimità dal Cda riunitosi due giorni fa, ndr), di soprassedere ed attendere nuove disposizioni della Presidenza del Consiglio». Ieri, dunque, mentre il Cosmari Av2 ha potuto continuare l'attività di raccolta, trasferenza presso l'impianto di Flumeri (il cui utilizzo era antieconomico e logisticamente difficoltoso per gli altri comuni della provincia) e sversamento a Pustarza, nei comuni del Cosmari Av1 la raccolta si è fermata. Sono 600 le tonnellate di pattume stoccate a terra nella città capoluogo ed altrettante nei restanti comuni del bacino. Oggi la situazione potrebbe cambiare. In due direzioni: la struttura commissariale, anche su pressione della Provincia, potrebbe tornare sui propri passi, autorizzando la trasferenza presso il Cdr, senza escludere la possibilità che l'ormai certo cambio della guardia alla guida del Cosmari Av1 possa rimettere in discussione l'utilizzo della Irm. Certo è che, senza un'area in cui effettuare il trasbordo in mezzi di capacità maggiore, non sarà possibile conferire in discarica. La decisione di autorizzare la trasferenza alla Irm, intanto, ha provocato una serie di reazioni, tra cui quella del consigliere provinciale Mazza che sottolinea che «l'attuale attività ordinaria dell'Irm costringe i residenti a restare chiusi in casa per il lezzo insopportabile» e chiede di ritirare l'ordinanza. Dura la reazione dei vertici della Irm, secondo cui, tra l'altro, sarebbe stato proprio il Cosmari Av1 ad indicare la struttura al Governo (circostanza nettamente smentita da Spagnuolo), non mancando di sottolineare come «presso la Irm si effettuano trasbordi di rifiuti urbani da oltre sei mesi, senza problemi di sorta e secondo le norme vigenti». Inoltre la società si riserva di adire le vie legali contro Mazza («che è stato consulente della Pescatore Srl e poi dell’Asa») evidenziando la mancanza di nesso tra l’incendio di tre anni fa e la destinazione attuale dell’azienda. Nel frattempo, è stato prorogato di 30 giorni il sequestro dell'area di stoccaggio di Pianodardine (il commissariato ha completato i lavori indifferibili richiesti dal Tribunale ma non ha presentato istanza di dissequestro) ed è stato confermato il sequestro dell'area di campo Genova (la competenza è passata alla Procura di Napoli).

 

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