Rifiuti, no all`impianto di Scampia
I cittadini di Scampia ribadiscono il loro secco "no" alla costruzione del sito di compostaggio che dovrebbe trattare trentamila tonnellate di rifiuti. Ieri mattina, presso la sede dell'ottava municipalità, era presente anche il vicesindaco Tommaso Sodano, il quale ha ascoltato le ragioni dei consiglieri, delle associazioni e dei cittadini contro la scelta del sito di Scampia per la costruzione di un impianto di trattamento dei rifiuti. Di un anno fa la delibera del Comune di Napoli sulla scelta dell'area all'interno dell'ottava municipalità, ma fin da subito le associazioni ed i comitati si sono fermamente opposti a tale decisione, che prevede l'individuazione di altri due siti per la realizzazione di altrettanti impianti di trasformazione dei rifiuti organici in concimi, ma per queste aree la situaizone è in fase di stallo. A Bagnoli, il luogo che dovrebbe ospitare il sito di compostaggio è attualmente sotto sequestro, mentre a Ponticelli, l'area scelta per legge dovrebbe essere destinata ad altri scopi. Resta Scampia, dove i lavori dovrebbero partire in tempi brevi rispetto agli altri due siti. A fare da portavoce della rabbia dei cittadini del quartiere alla periferia di Napoli è Chiara Giordano, presidente dell'associazione "Campania in movimento" e rappresentante del comitato "Scampia ha già dato": «Ï nostro quartiere non può subire l'ennesimo sopruso - attacca la Giordano - e dice "no" al sito di compostaggio. Non siamo assolutamente contro questi tipi di impianti, ci opponiamo alla scelta ricaduta sul nostro quartiere, già martoriato da tanti problemi». Ma non è tutto, secondo il comitato, il sito individuato a Scampia non è idoneo ad ospitare i rifiuti da trattare: «Nei pressi dell'area - afferma Chiara Giordano - sono presenti tré scuole e migliaia di abitazioni, un campo rom abusivo vicino al quale spesso e volentieri vengono appiccati degli incendi. I cittadini di Scampia ci tengono alla propria salute e non ne possono più. Invece di cercare di risolvere i problemi si fa di tutto per crearne altri». Scampia è un quartiere difficile e, secondo la Giordano, non può attendere ancora per molto la sua occasione di sviluppo: «Ci siamo stufati di questa situazione. A Scampia, tra i tanti problemi, ci sono già un carcere, un centro di recupero dalle tossicodipendenze, ora vogliono portarci anche trentamila tonnellate di rifiuti: ma una cosa positiva a quando? I progetti di riqualificazione sono sempre fermi per mancanza di fondi». Nulla di fatto al termine della riunione di ieri tra l'ottava municipalità ed il vicesindaco Sodano: «Tutti i consiglieri di municipalità si sono fermamente opposti al sito di compostaggio. Sono intervenuti anche tanti cittadini, oltre alle associazioni, ma il tutto si è concluso con una fumata nera. Non si riesce a trovare un'alternativa. Noi del comitato "Scampia ha già dato" siamo pronti ad impugnare la delibera quadro e presentare ricorso al Òàã. Abbiamo intenzione di arrivare fino a Bruxelles, a far sentire la nostra voce anche al parlamento europeo, per far conoscere lo scempio che sta vivendo Scampia. Il Comune di Napoli sta affrettando le procedure per la costruzione dell'impianto nel nostro quartiere perché il ciclo dei rifiuti deve essere chiuso, onde evitare altre multe da parte dell'Ue, ma l'ottava municipalità non deve essere vittima sacrificale. Vogliamo un riscatto sociale, vogliamo idee positive che rilancino un territorio già martoriato, non ulteriore degrado».