La Corte d'Appello ha revocato l'obbligo di 'soggiorno in casa': l'uomo è stato condannato in secondo grado a 5 anni

Scontri a Pianura, Carandente torna libero

L'imprenditore è accusato di aver favorito i disordini in concorso con Marco Nonno
23 aprile 2013 - maga
Fonte: Cronache di Napoli

NAPOLI - Leopoldo Carandente torna ad essere un uomo libero. L'imprenditore che avrebbe guidato gli scontri anti-discarica nel quartiere di Pianura ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari dai giudici della quarta sezione della Corte d'Appello di Napoli: l'avvocato Mario Bruno aveva presentato un'istanza di scarcerazione per cessate esigenze cautelari che è stata accolta. Leopoldo Carandente è stato condannato in secondo grado a cinque anni di reclusione per i reati di devastazione e resistenza a pubblico ufficiale: secondo la prospettazione accusatoria avrebbe informato alcuni facinorosi sugli spostamenti delle forze dell'ordine in modo da consentire ai 'ribelli' di potersi scontrare con le divise: in particolare Caran dente avrebbe ricevuto le informazioni sui movimenti delle forze dell'ordine dall'allora consigliere comunale di Napoli Marco Nonno che per queste vicende è attualmente sotto processo. Condannato in primo grado ad otto anni di reclusione dal gip in sede di giudizio abbreviato, Carandente si vide inasprire la pena, anche se di poco, in secondo grado: nel maggio del 2010 i giudici della Corte d'Appello gli inflissero 8 anni e due mesi. Quella sentenza non è però passata in giudicato: la Cassazione, su ricorso della difesa, riapri i giochi e dispose la celebrazione di un nuovo processo in Appello che si è concluso con la riforma della condanna per Carandente, che ha rimediato 5 anni. Adesso pende ricorso per Cassazione: l'udienza dinan- E' in attesa della celebrazione del terzo processo E' stato sottoposto per circa tré anni al regime detentivo zi alla Corte Suprema non è stata ancora fissata. Salvo novità, Carandente attenderà da libero l'ultimo step dell'iter processuale: l'imprenditore ha trascorso tré anni da detenuto, tra carcere e arresti domiciliari. Quanto al filone processuale che vede imputato Marco Nonno, il dibattimento è giunto ormai al capolinea: la scorsa settimana il pubblico ministero antimafia Antonello Ardituro ha già iniziato a tirare le somme del processo; la requisitoria proseguirà il 29 aprile e in questa data il magistrato inquirente dovrebbe affrontare proprio la posizione dell "allora consigliere comunale di Alleanza Nazionale Marco Nonno.

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