Scattano le nuove tariffe per lo smaltimento: aumento di 50 euro Il flop dei rifiuti: a Napoli Tarsu più cara

Tarsu, ogni napoletano pagherà 50 euro in più

Rifiuti, buco da 45 milioni: scattano le nuove tariffe di Sapna e Asia per lo smaltimento
21 aprile 2013 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Rifiuti: ogni napoletano pagherà almeno 50 euro in più per liberarsene. La Tarsu continuerà a salire. I costi, infatti, continuano a lievitare. Arriverà almeno a 180 euro a tonnellata la tariffa di smaltimento. Nell'ipotesi più ottimistica 32,1 euro in più di quella attuale: lo dice l'amministratore unico della Sapna, Enrico Angelone. L'incremento in questo caso è dovuto al pagamento di 70 euro per ogni tonnellata di spazzatura che entrerà nel termovalorizzatore di Acerra, come deciso dalla Regione. Soldi che si vanno ad aggiungere ai cinquanta necessari per far entrare la spazzatura negli stir. Se invece di andare ad Acerra le frazioni secca e umida saranno spedite fuori regione si pagheranno tra i 112 e i 145 euro: lo scorso anno il trasferimento di 255 tonnellate di immondizia è già costato cento milioni. Quest'anno sarà la stessa cosa, ma in più bisognerà spendere altri 28 milioni per mandarli all'unico termovalorizzatore della Campania dove finora entravano gratis. Inevitabilmente lieviterà la Tarsu sulla quale lo smaltimento grava per il sedici per cento. Ma i conti per i napoletani sono destinati ancora a peggiorare. Il Comune, a partire dal prossimo bilancio dovrà caricare sulla tassa per i rifiuti l'intero costo di Asia che, come hanno sottolineato gli ispettori del ministero, è di 182 milioni all'anno: i 164 milioni sborsati dal Comune negli anni scorsi sono largamente al di sotto di quanto necessario per fornire il servizio. Ne servono altri diciotto che andranno ovviamente ricalcolati con la Tarsu. A conti fatti i napoletani, come già anticipato dal Mattino, dovranno sborsare almeno 50 euro in più a testa. Ma potrà andare anche perggio. Se si deciderà di far assumere dai Comuni anche gli 884 dipendenti del consorzio di bacino, come richiesto dall'assessore regionale Giovanni Romano, la tassa rischia di lievitare ancora. Secondo i calcoli fatti nel 2010 dall'allora liquidatore del consorzio, Gianfranco Tortorano, questi costano 50 euro all'anno a ogni abitante della provincia di Napoli. Ce ne sono 884: considerando che 170 lavorano alle discariche e quindi già rientrano nei costi sopportati dalla Sapna, ne resta no 714. A occhio e croce per pagare gli stipendi dovremo spendere altri 40 euro a testa che sommati ai 50 già accertati fanno 90 euro per ciascun abitante di Napoli e provincia. Una cifra blu. Ma il Comune di Napoli, che è già stato obbligato per leggere ad assumere i 355 dipendenti del bacino 5, dovrebbe essere esonerato. Se diventerà legge il disegno regionale presentato ai sindacati, toccherà a tutti gli altri Comuni pagare e far pagare i propri cittadini. Le Province, infatti, dovrebbero passare la mano e, lo si legge nella seconda delle nove slide consegnate ai sindacati, «la città metropolitana di Napoli diventerà titolare delle funzioni di strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pub- La vertenza L'assessore Romano vuoi far assumere i dipendenti dei consorzi ai Comuni blici locali di ambito metropolitano». Con l'avvio della Tares previsto per il 2014, poi, la situazione per le tasche dei napoletani sarà anche peggiore. La nuova tarsu, infatti, somma anche servizi come l'illuminazione e la manutenzione stradale che precedentemente erano coperte dall'Irpe. Con il taglio dei trasferimenti erariali queste voci non saranno più coperte dalla prima tassa, ma dovranno essere ricalcolate nella Tares che sarà ovviamente più alta della Tarsu. Il salasso è assicurato.

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