La Regione non supera il 45% e ha aperto soltanto due impianti di compost

Rifiuti, bocciatura Ue supermulta a giugno Campania, differenziata flop: l`Ue blocca i fondi

Stop dalla Corte di giustizia. Per l'Italia supermulta a giugno: non è capace di gestire i rifìuti
20 aprile 2013 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Rifiuti, stop ai finanziamenti europei per la Campania. Lo ha deciso ieri il tribunale dando ragione alla Commissione ha sostenuto: non esistono «garanzie sufficienti quanto alla corretta realizzazione delle opere coofinanziate dal Fondo europeo di sviluppo regionale» e si è quindi rifiutata di sbloccare i 46,6 milioni di euro stanziati per la realizzazione di siti di compostaggio e isole ecologiche. Una decisione che non è certo un fulmine a ciel sereno visto che da Bruxelles trovano conferma le voci, già anticipate a marzo dal Mattino, di un nuovo deferimento del nostro Paese per la gestione del ciclo dei rifiuti nella regione. L'Europa non ci da i soldi che aveva deciso di sborsare perché non è sicura che siamo capaci di spenderli bene. E, se dovessimo essere nuovamente condannati, saremo costretti a pagare una multa salatissima: dovremo versare un importo forfettario non inferiore agli otto milioni da calcolare su base quotidiana a partire dal giorno dell'avvio della procedura fino alla eventuale condanna, e un importo quotidiano tra i 10.880 e i 625mila euro dal momento della sentenza fino alla soluzione del problema. Una rovina. Ma a sbrigarsela dovranno essere gli amministratori eletti alla prossima tornata in Comune, Provincia e Regione: i provvedimenti non diventano immediatamente esecutivi in presenza di ricorsi. Ed è praticamente scontato che quando la sentenza arriverà ci sarà anche l'opposizione. È prevedibile che prima di pagare passerà qualche anno. Ma prima o poi i conti andranno saldati. Intanto la prima sezione del tribunale di Bruxelles ci ha condannato anche al pagamento delle spese processuali e in sette punti ci ha spiegato perché il ricorso non era fondato.
Lo stop ai finanziamenti deciso da Bruxelles, secondo la Corte, è legittimo perché i soldi dell'Europa dovevano finanziare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti in Campania e, in particolare, la raccolta differenza che sono al centro della procedura d'infrazione. In sostanza la Uè ci dice: dimostrateci di aver imparato a gestire i rifiuti, rispettate gli impegni che avete preso presentando un piano, e poi vi daremo i soldi. I giudici ricordano anche che la procedura d'infrazione riguardava ilpiano nella sua interezza, ma anche l'insufficienza della differenziata, un elemento cruciale per un efficiente funzionamento dello stesso piano. La Regione, nel progetto presentato all'Europa, ha ipotizzato di raggiungere il 65 per cento nel 2016 e il cinquanta per cento nel 2013. Ma per il momento non ha superato il 45 per cento e sono stati aperti solo due dei cinque impianti di compostaggio già aperti. Ancora più lontani gli altri obiettivi fissati: i tré inceneritori e il gassificatore ipotizzati, il revamping dei siti di tritovagliatura, il via a quelli di compostaggio. Ciononostante gli amministratori non si dicono eccessivamente preoccupati. Per l'assessore regionale Giovanni Romano «La decisione della Corte di Giustizia Ue rappresenta, dal punto di vista procedurale, un atto dovuto poiché la procedura di infrazione nei confronti dello Stato Italiano è ancora aperta e, quindi, la Corte non avrebbe potuto decidere diversamente. Dal punto di vista operativo e per quanto ci riguarda andremo avanti per attuare i progetti relativi al potenziamento della raccolta differenziata e all'impiantistica». E il sindaco De Magistris sostiene: «Noi abbiamo cambiato completamente registro ma paghiamo ancora una volta colpe del passato. Ma non mi preoccupa su piano della raccolta differenziata e dell'impiantistica intermedia. Anche nel caso arrivi il provvedimento non inciderà sul nostro programma che è stato molto apprezzato da Bruxelles»

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