Ieri in aula sarebbe dovuto comparire anche Michele Orsi, ucciso a Casale

«Fateci usare le intercettazioni su Landolfi»

Richiesta del pm nell'udienza preliminare per la vicenda del consorzio Ce 4
18 giugno 2008 - Titti Beneduce
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Lo scandalo del consorzio Caserta 4: nel corso dell'udienza preliminare di ieri, il pm Alessandro Milita ha chiesto l'utilizzo, previa autorizzazione della Camera, delle intercettazioni telefoniche che riguardano il deputato del Pdl Mario Landolfi, ex ministro delle Comunicazioni e due volte presidente della commissione di vigilanza della Rai. 
Il gup Enrico Campoli ha concesso i termini a difesa e ha fissato la prossima udienza per il 24 ottobre prossimo; successivamente, la domanda potrebbe essere inoltrata alla giunta per le autorizzazioni a procedere. Le utenze intercettate, ovviamente, non appartengono all'ex ministro, ma in due o tre casi è lui stesso a parlare; più numerose, invece, le conversazioni in cui altre persone si riferiscono a lui.
Se non l'avessero trucidato domenica primo giugno a Casal di Principe, ieri mattina, probabilmente, anche l'imprenditore Michele Orsi sarebbe stato nell'aula 211. Suo fratello Sergio, a sua volta imputato, non c'era, come avevano preannunciato i suoi legali, gli avvocati Ilaria Criscuolo e Lucio Maiorano: troppo pericoloso, in questo momento; si è preferito evitare sovraesposizioni.
Lo scandalo scoppiò lo scorso novembre. Per la dda, a Mondragone, la città dove Landolfi è nato e vive, era stato stipulato un patto fra camorra e politica, garanti a vicenda per la loro stessa sopravvivenza, che si autoalimentava con il sostegno di operazioni legate al settore dei rifiuti. Per l'ex sindaco Ugo Alfredo Conte la Procura aveva chiesto l'arresto, negato dal gip. La vicenda attribuita a Landolfi riguarda le dimissioni in «accordo» del consigliere Massimo Romano, dietro la promessa fatta a quest'ultimo di un'assunzione per la moglie ed il fratello poliziotto nella società Eco 4 dei fratelli Orsi. Per Landolfi, l'ex sindaco ed altre quattro persone l'accusa ipotizzata è concorso in corruzione e truffa aggravati dal favoreggiamento camorristico. Per il pm, l'accordo avrebbe consentito la truffa nella quale sarebbero stati istigatori sindaco e parlamentare, codeterminatore nell'atto. Ma l'inchiesta fa luce anche di mediazioni, di «coperture » di referenti politici e intrecci finanziari con assunzioni che venivano disposte per mantenere in piedi l'interfaccia tra crimine, colletti bianchi, amministratori e camorra.
L'inchiesta consentì di accertare una fraudolenta cessione di credito (4 milioni e 700 mila euro) vantato dalla Eco 4 di Sergio e Michele Orsi nei confronti del Consorzio Caserta 4 con un'operazione finanziaria che vede coinvolti anche alcuni dirigenti e funzionari della Banca Nazionale del Lavoro (che si è costituita parte civile nel processo). Tutto è legato ai due anni di gestione del consorzio di bacino Caserta 4, che copre una 18 comuni dell'area del litorale: importantissime le intercettazioni telefoniche e ambientali, grazie alle quali gli inquirenti hanno ricostruito scambi di favori, la compravendita di posti di lavoro (in cambio di voti o comunque dell'appoggio politico), piccoli e grandi episodi di corruzione: telefonini, fasciatoi e passeggini per l'ultimo nato, pneumatici nuovi per l'auto, denaro. Giuseppe Valente, ex presidente del Consorzio Ce 4 ed ex presidente di Eco 4, aveva, secondo l'accusa, il ruolo di cerniera tra la sfera politico-amministrativa comunale, il potere imprenditoriale e l'aggregazione camorristica, così da realizzare diversi interessi mediando tra i rispettivi protagonisti. Per meglio controllare il potere politico, i faccendieri dei rifiuti avrebbero fondato a Mondragone la lista civica Forza Giovani.
Così come fece all'indomani del blitz, Mario Landolfi si dice sereno ed estraneo alla vicenda: «Non ho nulla da temere nè da nascondere. La richiesta del pm è una prassi normale, che farà il suo corso. Non posso anticipare le decisioni della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, che comunque non entra nel merito. Dormo sereno perché ho la coscienza tranquilla, sono totalmente estraneo a questa vicenda e i miei avvocati riusciranno a dimostrarlo. Le mie frasi intercettate sono di nessuna importanza. Quanto alle persone che parlano di me, sono cose che capitano a un politico di livello nazionale».

 

Powered by PhPeace 2.7.16