Chiamata diretta degli Lsu, inchiesta contabile per De Magistris, Sodano e i vertici Asìa: «Danni per 10 milioni»

Rifiuti, lo spreco delle assunzioni Caos partecipate una lottizzazione lunga vent`anni

La Corte dei Conti accusa il Comune: «Contratti irregolari». La replica: abbiamo risparmiato
La zavorra di circa 8500 dipendenti con un buco nero tra servizi e trasporti
19 aprile 2013 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Un danno per l'erario da 10 milioni. Questo è quanto contesta la Corte dei Contì al Comune di Napoli in riferimento alle 351 assunzioni fatte in Asia all'inizio del 2012 nell'ambito dell'internalizzazione, messa in campo dall'amministrazione, dei servizi prima subappaltati in esterna. L'indagine della Procura regionale si è conclusa con gli inviti a dedurre per il sindaco De Magistris, il vicesindaco Sodano, l'ex assessore al bilancio Realfonzo. Tra i convocati anche i mèmbri del Cda di Asia degli anni 2011 e 2012, tra cui l'ex presidente Raphael Rossi, al centro di una dura polemica con De Magistris proprio riguardo alcune assunzioni nella partecipata. Il sindaco: abbiamo risparmiato.

Per avere un'idea di cosa significa quando si dice macchina comunale in riferimento a Palazzo San Giacomo bisogna partire da un dato. I dipendenti complessivamente sono 18.500 e costano oltre 750 milioni l'anno. Ben la metà è occupata nelle aziende parteci pate, una quindicina, tutte regolarmente a rosso e tutte sulT orlo della crisi finanziaria. Mantenute in vita negli ultimi 20 anni da iniezioni di finanza pubblica senza avere in cambio un servizio efficiente ai napoletani. Molte le inchieste della magistratura e della Procura contabile in corso, alcune condanne già sono state comminate dalla Corte dei Conti. L'analisi più vicina alla realtà e messa in campo sia dalla magistratura civile che da quella contabile - fa emergere che gli 8500 assunti nelle partecipate sono frutto di clientele politiche di almeno 4 lustri. Andiamo più nel dettaglio, una foto- grafia scattata dai Revisori dei conti che da anni chiedono dismissioni e razionalizzazioni rende bene l'idea del pianeta partecipate. Valgono, in termini finanziari più della metà ella spesa corrente. Più volgarmente, per ogni euro che incassa l'amministrazione la metà deve essere girate per mantenere gli stipendi della macchina burocratica. È l'Anm (Azienda napoletana mobilità) la società al cento per cento di proprietà del Comune ad avere il maggior numero di dipendenti, sono 2651 per un costo annuo di oltre 118 milioni. Azienda che nonostante queste cifre - scrivo no i Revisori - è riuscita ad abbattere di 8 milioni il costo del personale. Tuttavia il Collegio è «molto preoccupato perché l'Anm ha un credito verso i clienti di 262 milioni, evidentemente non riscossi, una esposizione verso le banche di 86 milioni e verso i fornitori di 32 milioni». C'è da sottolineare e questo vale per ³³ 90 per ceto delle partecipate, che sono aziende senza con tratto di servizio. Anm, Napolipark e Metronapoli sono interessate da un processo di fusione per incorporazione per creare la holding dei trasporti: basterà per abbattere i costi? Segue a ruota Asia (Azienda di igiene urbana) con i suoi 2331 dipendenti e 99 milioni di costi, sempre di soli stipendi. Sul podio ci finisce Napoli servizi con 1502 dipendenti e 43 milioni di stipendi e una montagna di superminimi, qui sono scattate già le milionarie condanne della Corte dei Conti. Quali sono le mosse dell'attuale amministrazione per contenere i costi? Al netto della creazione della holding dei trasporti, la trasformazione dell'Arin (407 dipendenti e costi per 28 milioni per il personale) in azienda speciale Abc; chiudere i processi di liquidazione volontaria avviati nel 2011 delle società Napoli Orientale e Nausicaa; chiudere la liquidazione del Consorzio Liquami, con conseguente trasferimento delle attività residue ad Arin. E ancora dismettere le partecipazioni detenute in Gesac e Stoà; dirottare i Napoli Servizi la Napoli sociale braccio operativo delle politiche sociali; revisione del modello operativo della Elpis e Tenne di Agnano in quest'ultimo caso con la dismissione parziale delle quote e l'apertura ai privati. Non basta, del resto à adesione alla legge per la dichiarazione del pre-dissesto impone tagli severi. Una questione che può essere regolata solo con prepensionamenti volontari di almeno 5000 persone. Ma mancano i fondi, situazione che si chiarirà se arriveranno i soldi per la legge sul pre-dissesto.

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