Lepore: inchiesta sui rifiuti, ci danno ragione 10 giudici

19 giugno 2008 - Titti Beneduce
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
L'inchiesta sui rifiuti che lo scorso maggio ha portato all'arresto di 25 persone tra cui l'ex subcommissario Marta Di Gennaro tiene anche davanti al gip in composizione collegiale.
L'organo istituito dal recente decreto Berlusconi ha infatti confermato le misure che il gip Rosanna Saraceno, su richiesta della Procura, aveva applicato agli indagati al termine degli interrogatori di garanzia: nove arresti domiciliari e sedici misure interdittive. I provvedimenti sono stati notificati ieri mattina dai carabinieri del Noe, che avevano svolto le indagini. A questo punto sono dieci i giudici che hanno vagliato il materiale agli atti dell'inchiesta ritenendolo valido e confermando l'impostazione dei pubblici ministeri Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo. Questo elemento è sottolineato in una nota a firma del procuratore, Giovandomenico Lepore, diffusa ieri mattina; la nota costituisce la replica ad alcuni articoli di giornale nei quali, a giudizio dei pm, si avanzavano dubbi sulla bontà dell'inchiesta. «Nelle more dell'emanazione dell'ordinanza del tribunale collegiale — è scritto nel documento a firma di Lepore — sono intervenute anche le ordinanze confermative delle misure cautelari da parte di due distinti collegi del tribunale del riesame. Il positivo vaglio giurisdizionale effettuato da diversi organi del tribunale, per un totale di dieci giudici, conferma la fondatezza dell'impianto accusatorio». Il gip collegiale, dunque, ha condiviso le valutazioni del gip Rosanna Saraceno: dopo gli interrogatori di garanzia, le esigenze cautelari, in particolare il pericolo di recidiva, possono essere soddisfatte dalla «adozione di una misura meno afflittiva e tuttavia dotata di specifica idoneità». Dunque, interdizione da incarichi pubblici che abbiano attinenza con materie ambientali per Marta Di Gennaro e Michele Greco, ccordinatore del commissariato straordinario. Sospensione dall'esercizio del pubblico servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani per gli indagati Elpidio Angelino, Silvio Astronomo, Alessandro Di Giacomo, Vito Fimiani, Orazio Andrea Monaco, Pasquale Moschella e Domenico Ruggiero, dirigenti degli impianti cdr campani, e per Domenico Di Battista, responsabile della discarica di Villaricca. Per Sergio Asprone, responsabile gestione impianti Fibe, divieto temporaneo di esercitare attività nel settore rifiuti. Sospensione da uffici pubblici in materia ambientale per Roberto Cetera e Lorenzo Miracle Bragantini, vertici della Ecolog, Giuseppina Marra, funzionario della Provincia di Caserta, e Giuseppe Sorace, tecnico del commissariato rifiuti. Restano agli arresti domiciliari gli altri nove indagati: Massimo Cortese, Filippo Rallo e Giovanni De Laurentiis, coordinatori degli impianti di selezione dei rifiuti; Angelo Pelliccia, direttore generale di Fibe e Fibe Campania; Massimo Malvagna, amministratore delegato delle due società; Fabio Mazzaglia, che analizzava i campioni di rifiuti; Ernesto Picarone, gestore di uno degli impianti; Leonello Serva, geologo e «soggetto attuatore »; Rocco De Frenza, il maresciallo dei carabinieri factotum della Di Gennaro e di Bertolaso.

 

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