Le relazioni dell`Arpac sulle attività nel cantiere
NAPOLI - Nell`inchiesta risulta indagato quale responsabile del Dipartimento provinciale dell`Arpac, Alfonso De Nardo. Il Dipartimento provinciale dell`Arpac lia concordato con la Bagnolifutura le `procedure delle attività di controllo Arpac sul sito di Bagnoli`. De Nardo avrebbe "attestato falsamente nelle relazioni conclusive dei controlli effettuati dall`Arpac sull`attività di bonifica che gli obiettivi previsti nei progetti sono stato conseguiti - ricostruiscono i giudici del colleggio nell`ordinanza di sequestro preventivo dell`area - obiettivi conseguiti con la rimozione di tutti i suoli e i riporti risultati contaminati al di sopra dei limiti di legge e con la ricostruzione superficiale con materiali idonei in funzione delle destinazioni d`uso". Invece per i magistrati della Procura "non solo l`obiettivo di bonifica, indicato in relazione alle aree destinate ad uso commerciale-industriale, non è stato conseguito, essendo già esistente prima dell `inizio della boni fica, ma dalle analisi è emerso che ali `esito della presunta attività di bonifica, i terreni sia profondi che superficiali risultano più contaminati rispetto allo stato di inquinamento pre-bonifica e che lo stato superficiale del terreno utilizzato per la `messa in sicurezza ` risulta ancora più inquinato del terreno profondo ". I magistrati della Procura della Repubblica di Napoli hanno affidato le verifiche tecniche a dei periti, l`obiettivo era capire le condizioni attuali del terreno e confrontarle con quelle preordinate alle operazioni di bonifica. I risultati sono stati inseriti nel decreto di sequestro preventivo emesso l`altro ieri mattina. Il decreto è firmato dai giudici Bruno D`Urso, Francesco Chiaromonte e Luigi Giordano. Il provvedimento è stato eseguito all`alba dell`altro ieri dai carabinieri del comando provinciale e del Noe.