Inceneritore, la rivolta di Acerra
ACERRA. Alzata di scudi contro l`ipotesi di ampliamento dell`inceneritore. L`eventuale aggiunta di due nuovi forni ai tré già m funzione sembra non trovare consensi in città. Nel fronte del no oltre i comitati ambientalisti locali, si schierano anche il sindaco Raffaele Lettieri e gli Ecodem del Pd locale e regionale, che hanno fissato per domenica ad Acerra una manifestazione a cui hanno invitato oltre agli amministratori cittadini, anche l`A2A, la società lombarda che gestisce l`impianto di Acerra. «Resto sgomento del fatto che solo ora debba apprendere dalla stampa la volontà di realizzare qui ciò che gli altri Comuni hanno rifiutato», spiega il primo cittadino Raffaele Lettieri. Nel mirino del sindaco c`è il progetto di ampliamento commissionato dalla A2A fin dal 2010 e rimasto celato nei cassetti di una società di progettazione lombarda fino a qualche settimana fa, quando è tornato di attualità. A spingere probabilmente verso la costruzione di due nuove linee di termodistruzione dei rifiuti da 1300 tonnellate giornaliere, che si aggiungerebbero alle attuali 1900, sarebbero stati i costì proibitivi di realizzazione di un nuovo inceneritore, ma anche l`ostilità da parte del Comune di Napoli, che preferisce localizzare nella zona orientale un impianto di compostaggio piuttosto che il previstotermovalorizzatore. «È evidente che in caso in cui l`ipotesi di ampliamento dovesse essere perseguita sarà il proprietario dell`impianto del momento, e cioè la Regione Campania e per esso il suo rappresentante legale, a dover avanzare la richiesta al Comune di Acerra», spiega il sindaco Lettieri. Una precisazione non da poco visto che proprio il primo cittadino ricorda che non è più possibile scavalcare l`ente locale per il rilascio delle autorizzazioni amministrative, vista la fine del commissariamento e dei poteri straordinari che hanno consentito di realizzare nel recente passato impianti e discariche anche senza il placet delle comunità. Una netta chiusura verso l`ipotesi ampliamento, sulla quale però poi Lettieri si dichiara disposto a discutere con la Regione solo se si seguirà il metodo della concertazione utilizzato nei mesi scorsi per la Tav. Insomma Palazzo Santa Lucia dovrà dimostrare, secondo le intenzioni di Lettieri, che le decisioni prese privilegino «la tutela della salute dei cittadini». Il primo cittadino infine chiede che: «prioritariamente Regione e governo manten gano gli impegni già assunti in passato (con le compensazioni e iristori dovuti alla città) e i cui benefici tardano ad arrivare, mentre l`impianto già funziona a pieno regime». Ma perplessità ci sono anche sulla capacità che un ambiente - già devastato dalla diossina con decine di pozzi artesiani da anni sotto sequestro e innumerevoli discariche disseminate in terreni una volta fertìlissimi - ha di assorbire un inceneritore che si avvia ad essere il più grande delmondo. «Ogni decisione relativa a dimensionamento, funzionalità e utilizzo dell`inceneritore di Acerra comporta il coinvolgimento di un tavolo regionale, all`interno di un piano rifiuti chiaro, credibile e sostenibile», spiega in una nota Maurizio Conte, presidente Ecodem Campania. Domenica se ne discuterà nella sede del Pd di Acerra.