L'impianto campano diventerà il più grande del mondo. La capienza crescerà di 1300 tonnellate giornaliere

Inceneritore, si punta su Acerra: altri due forni

L'azienda A2A vuole portare a 5 i bruciatori per lo smaltimento dei rifiuti
Piano rispolverato dopo lo stop all`impianto di Napoli. Saranno smaltite 3250 tonnellate al giono
8 aprile 2013 - Enrico Ferrigno
Fonte: Il Mattino

Due nuove linee di incenerimento dei rifiua da aggiungere alle tre in funzione nell`impianto di Acerra. È il progetto che «A2A», società che gestisce dal 2009 l`unico termovalorizzatore in Campania, ha commissionato già tre anni fa. L`ampliamento previsto fin dal 2010 dovrebbe servire ad alleggerire Napoli dalla morsa dei rifiuti che non trovano smaltimento negli impianti regionali. I due nuovi forni, destinati ad ingoiare altre 1300 tonnellate giornaliere di immondizia che si aggiungerebbero alle 1950 attuali, saranno realizzati in un lotto a nord dell`impianto. Il «nuovo» inceneritore di Acerra con i suoi cinque bruciatori e le sue 3250 tonnellate di immondizia termodistrutte si avvierebbe a diventare il grande impianto al mondo. A rimettere in gioco il progetto di ampliamento di Acerra sono state le difficoltà di realizzazione dell`inceneritore di Napoli.

ACERRA. Due nuove linee di incenerimento dei rifiuti da aggiungere alle tre già in funzione nell`impianto di Acerra. È il progetto che A2A, la società lombarda che gestisce dal 2009 l`unico termovalorizzatore della Campania, ha commissionato già tre anni fa allo studio di progettazione Crew dell`ingegnere bresciano Lamberto Cremonesi. L`ampliamento previsto fin dal 2010 dovrebbe servire ad alleggerire Napoli dalla morsa dei rifiuti che non trovano smaltimento negli impianti regionali. I due nuovi forni, destinati ad ingoiare probabilmente altre 1300 tonnellate giornaliere di immondizia che si aggiungerebbero alle 1950 attuali, saranno realizzati in un lotto a nord dell`attuale impianto. «I nuovi edifici nascono in continuità con quelli esistenti creando un unico coerente complesso», spiegano i progettisti. Insomma il «nuovo» inceneritore diAcerra con i suoi cinque bruciatori e le sue 3250 tonnellate di immondizia termodistrutte si avvierebbe a diventare il più grande impianto esistente al mondo. Un guinness probabilmente difficilmente digeribile da una città che per anni si è opposta alla costruzione dell`attuale inceneritore reso possibile solo dall`impiego dell`esercito ancora a sorveglianza dei cancelli. A rimettere in gioco il progetto di ampliamento di Acerra da oltre tré anni conservato nei cassetti, sono state le difficoltà di realizzazione dell`inceneritore di Napoli. Le gare sono andate deserte per ben due volte el`A2A, invitata insistentemente dalla Regione a occuparsi della sua realizzazione, non sembra particolarmente motivata. I costi, nonostante gli incentivi ancora previsti dal Cip 6, sarebbero proibitivi ed incompatibili con la crisi economica attuale. E a scoraggiare l`azienda lombarda sarebbe stata anche l`ostilità da parte del Comune di Napoli a realizzare nella zona orientale il secondo termovalorizzatore della Campania. Al progetto regionale, il sindaco Luigi De Magistris e l`assessore Tommaso Sodano hanno contrapposto nei giorni scorsi quello della realizzazione di un impianto di compostaggio. Ed è così che quel proget to di ampliamento di Acerra - probabilmente redatto in attesa di realizzare i tré nuovi inceneritori di Salerno, Napoli e Giugliano - è ritornato probabilmente ad essere attuale. Secondo alcuni tecnici, i costi di ampliamento di Acerra sarebbero di gran lunga minori rispetto alla costruzione di un nuovo impianto a tré linee di incenerimento e quindi più sostenibili. Ed inoltre i due nuovi for- ni comunque riuscirebbero a sopperire quasi completamente il fabbisogno di smaltimento del capoluogo. Resterebbero da rivedere le autorizzazioni ambientali rilasciate dal governo per Acerra che prevedono la termodistruzione massima di 600mila tonnellate di rifiuti annui. Ma anche soprattutto come verrebbe accettato dalla città l`ampliamento di un impianto da sempre aspramente contestato.

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