L`inchiesta Irregolarità negli appalti aggiudicati alla società veneta Enerambiente

Scandalo rifiuti a Ottaviano Indagato l`ex sindaco Iervolino

Per Mancuso «Coinvolti due imprenditori e tré pubblici amministratori locali, i quali avrebbero tratto ingiusti vantaggi con l`affidamento ad Alfa Comecol»
3 aprile 2013 - T.B.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — Appalti per i rifiuti, è scandalo a Ottaviano: tra gli indagati c`è anche l`ex sindaco Mario lervolino, che si era dimesso per candidarsi al Parlamento nelle liste del Pd. L`inchiesta, delegata al Gruppo tutela spesa pubblica della Guardia di Finanza, nasce da quella della Procura di Napoli sulle irregolarità negli appalti aggiudicati alla società véneta Enerambiente. Intercettando le conversazioni dell`ex amministratore delegato Giovanni Faggiano, i militari hanno scoperto ulteriori presunti illeciti commessi a Ottaviano: di qui lo stralcio e l`invio degli atti a Noia . Ieri la svolta nelle indagini: è finito agli arresti domiciliari Vincenzo Pietragalla, legale rappresentante della società romana Alfa Comecol sri; sono stati iscritti nel registro degli indagati e stanno per ricevere un avviso di garanzia Giovanni Faggiano, l`ex sindaco di Ottaviano Mario lervolino, l`ex consigliere comunale Francesco Ciniglio e il dirigente comunale Giovanni Del Giudice. Per tutti le accuse ipotizzate sono turbativa d`asta e falso. Dagli accertamenti della Guardia di Finanza è emerso che dopo la crisi dei rifiuti del 2010 e i disordini alla discarica di Terzigno, dove rifiuti a Ottaviano l`ex sindaco lervolino veniva sversata la spazzatura prelevata a Ottaviano, Enerambiente rinunziò all`appalto; tuttavia fa proprio Faggiano, che era legato a Pietragalla, a segnalare l`Alfa Comecol al Comune di Ottaviano, che le affidò l`appalto direttamente, senza bandire una gara; la società gestisce tuttora la raccolta. L`arrestato avrebbe inoltre esibito al Comune falsi documenti per ottenere i pagamenti. «Gli investigatori — è scritto in una nota a firma del procuratore Paolo Mancuso — hanno ricostruito un sistema illecito che vede coinvolti due imprenditori e tré pubblici amministratori locali, i quali avrebbero tratto ingiusti vantaggi attraverso l`affidamento alla Alfa Comecol della raccolta dei rifiuti, servizio inizialmente assegnato in modo irregolare e poi continuato indebitamente grazie ad una serie ulteriore di artifici illeciti. Ciò — prosegue al nota — ha infatti consentito ai vari compartecipi, oltre all`evidente utile economico derivante da un servizio illecitamente svolto da un`impresa di fiducia, il fondamentale vantaggio, in particolare per i due amministratori pubblici, di poter disporre di una società amica, in grado di mantenere i posti di lavoro dagli stessi procu- Mario lervolino rati nel tempo ed eventualmente di crearne degli altri, utilizzando in tal modo la raccolta rifiuti come prezioso bacino elettorale». L`inchiesta madre della Procura di Napoli verte invece sul danneggiamento a scopo di estorsione di automezzi della Enerambiente spa, che aveva in appalto dall`Asia la raccolta dei rifiuti in alcuni quartieri di Napoli. I danneggiamenti risalgono al settembre — ottobre 2010. L`inchiesta ha portato prima all`arresto dell`amministratore della Davideco scarl che forniva personale ad Enerambiente, Salvatore Fiorito, e di cinque dipendenti; successivamente si è estesa alle assunzioni clientelari nella società. 

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