I soldi per il depuratore? Finiti in cause

Ischia, buona parte dei 17 milioni stanziati se ne vanno in carta bollata
31 marzo 2013 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — Sette milioni e mezzo di euro all`impresa che avrebbe dovuto realizzare il depuratore di Ischia e Barano, ma che da circa tré anni non muove una gru. Li pagherà la Regione Campania se l`assessorato all`Ambiente darà corso alla transazione tra Arcadis (che fa capo all`assessorato alla Protezione Civile, nella giunta Caldoro affidato ad Edoardo Cosenza) e Sled Costruzioni Generali. Società, quest`ultima, capofila dell`assodazione temporanea d`imprese che nel 2004 si aggiudicò l`appalto del Commissariato relativo appunto al depuratore, uno dei tré previsti sull`isola verde. L`accordo risale a fine febbraio e reca la firma di Flavio Goffi, il commissario di Arcadis, di Ciro De Luca Picione (Sled Costruzioni Generali) e di Paolo Minucci Bencivenga. Ingegnere, quest`ultimo, direttore dei lavori del depuratore ed amministratore delegato del polo ambientale di Bagnoli, dove ha progettato anche la Porta del Parco. La transazione dovrebbe porre fine ad un lungo contenzioso che si era aperto tra il Commissariato, quando ancora il progetto non era stato trasferito ad Arcadis, e la società. Quest`ultima si impegna ad una parziale ripresa dei lavori entro sei mesi ed alla conclusione dell`opera entro 29 mesi. Subappalterà i sondaggi imposti dalla Soprintendenza nell`area di cantiere, la collina di San Pietro, ricca di reperti archeologi ci. L`accordo tra Arcadis e Sled Costruzioni Generali, però, negli uffici dell`assessore Romano, che hanno ereditato la cassa del disciolto Commissariato e che dovrebbero erogare la cifra prevista a favore del privato, è oggetto di meticolosa attenzione. In particolare, si mette a confronto la recente transazione varata da Arcadis con lo schema di intesa sottoscritto a dicembre 2010 dai privati e dal responsabile unico del procedimento, l`ingegnere Michele Cioffi, il tecnico del Commissariato. Ebbene, sempre nell`ottica di azzerare le controversie intercorse, quella transazione prevedeva il riconoscimento di un milione e mezzo di euro a favore delle società appaltatrici, che si impegnavano a completare l`opera. Due anni e mezzo più tardi, i milioni diventano sette e mezzo. Col risultato, certo paradossale, che tra quanto già versato alle società dal 2005 ad oggi e quanto sarà pagato per azzerare il contenzioso(c`è una causa civile per danni dei privati, a fronte di una richiesta di risoluzione contrattuale per inadempimenti che fu avanzata dal commissariato due anni fa ma non è stata proseguita dalla Regione) saranno stati spesi tutti, o quasi, i 17 milioni 276.423 euro stanziati per l`opera. Senza che, però, neppure un pezzo dell`impianto sia ancora in funzione. Epilogo, paradossale, di una vicenda che parte dal 2002, col bando di gara del Commissariato. D progetto prevede che il depuratore sia realizzato scavando sotto la collina, area soggetta a vincolo paesaggistico, superficie, a lavori ultimati, un parco pubblico. L`aggiudicazione è del 2004 e premia l`Ati Sled (42%), General Construction (5%), Gea spa (5%), Vítale Costruzioni (33,5%) Stringari srl (145%). La stipula del contratto di appalto è del 28 dicembre 2004. I lavori partono ad inizio 2005. ma subito i carabinieri sequestrano il cantiere, a seguito dell`azione legale di Limparo spa, impresa riconducibile a noti albergatori, che aveva appena acquistato i terreni. Si reputa lesa dalle procedure di occupazione dell`area, contesta la previsione del parco e sostiene che manchi l`autorizzazione paesistica. D Commissariato rinnova la richiesta. Il comune di Ischia da parere favorevole, ma con una sostanziale novità: sparisce il parco pubblico. I lavori iniziano a fine 2005, ma nel 2006 la Soprintendenza Archeologica chiede che siano effettuati i carotaggi nell`area. Nuova sospensione. A settembre 2006 l`appaltatore lamenta già maggiori oneri per 2.471.254. A dicembre 2006 un primo accordo riconosce all`Ati un indennizzo di 700.000 euro, a fronte della rinuncia alle pretese già avanzate. Tra il 2007 ed il 2010 si susseguono perizie di variante ed istanze di rialzo dei compensi, rispetto al prezzo da contratto, da parte dell`appaltatore. Nel Sled spa, impresa di Wolf Chitis, cede il ramo d`azienda a Sled Costruzioni Generali spa, di De Luca Picione, una sri che all`epoca aveva 34.000 euro di capitale sociale. I lavori oggi sono fermi da due anni. Anche la prossima estate i liquami di Ischia e Barano finiranno dunque a mare senza alcun trattamento. Come, del resto, in costiera sorrentina, dove le imprese del depuratore previsto nella roccia tra Vico e Meta non intendono proseguire prima del saldo dei crediti da parte della Regione. Uni ca opera quasi ultimata - una beffa l`inutile viadotto che spacca in due il vallone di Seiano. E` stato giustificato come strada al servizio del depuratore ed ha assorbito soldi preziosi. Demolirlo e ripristinare la vegetazione sarebbe a questo punto un segnale importante. Antonio Amato e Mario Casillo, consiglieri regionali del Pd, in una interrogazione chiedono inoltre interventi di straordinaria manutenzione alla condotta di Punta Gradelle, che porta al largo i liquami di Vico Equense, Meta, Piano, Sant`Agnello.

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