Tares, de Magistris accusa il governo

"Non mantiene i patti. Allarme Tares: "Aggravi per i cittadini"
27 marzo 2013 - Roberto Fuccillo
Fonte: Repubblica Napoli

«IL GOVERNO non mantiene i patti». Il sindaco Luigi de Magistris torna a elevare il grido di protesta sui fondi del famoso decreto salvacomuni non ancora erogati. GRIDO ripetuto anche nel corso di una telefonata con il presidente dell'Anci, Graziano Delrio. «Ci siamo confrontati - dice il sindaco - sul fatto che il governo ancora una volta non ha mantenuto gli impegni nonostante la sollecitazione arrivata da tutti i sindaci». De Magistris ribadisce che «noi abbiamo rispettato quanto stabilito dal decreto 174 e abbiamo preso misure dure per la città, ma, nonostante ciò non abbiamo avuto l'anticipazione dovuta». Sicché, se quei fondi non arriveranno a aprile, «il Comune si troverà in una situazione di gravissima difficoltà».
Ora anche Delrio tenterà di fare la voce grossa col ministro dell'Economia Vittorio Grilli.
Mentre de Magistris torna agitare la possibilità di utilizzare i fondi bloccati dal patto di stabilità, a maggior ragione all'indomani della frenata di Bruxelles sul pagamento di 40 milioni di arretrato alle aziende. «Non si tratta di disobbedienza civile - dice de Magistris - ma di obbedienza costituzionale ai principi inderogabili sui quali abbiamo giurato».
Già che c'è, il sindaco parte all'attacco del governo anche sul fronte dei rifiuti, schierando Napoli con gli altri Comuni contro l'introduzione a luglio della Tares. Il no alla nuova tassa è già stato votato qualche giorno fa dalla Conferenza Stato-Regioni. Per i motivi che anche de Magistris riassume a favore dei Comuni: «C'è il rischio che le somme vengano incassate in estate invece che in primavera, creando così un problema di liquidità per le nostre casse, e poi ci sono possibili aggravi peri cittadini, che potrebbero pagare ulteriori somme nel passaggio dalla Tarsu alla Tares». L'attacco alla Tares avviene durante la inaugurazione di due nuove isole ecologiche, aperte ieri mattina da de Magistris col suo vice Tommaso Sodano e con il presidente di Asìa Raffaele Del Giudice. Le isole si trovano a via Cupa Capodichino a Miano, e in via Labriola a Fuorigrotta. Vi si potranno portare rifiuti ingombranti, oli vegetali esausti, lavatrici, vernici, specchi, medicinali scaduti, abiti dismessi, imballaggi, apparecchiature informatiche ed elettriche. È l'occasione perché Del Giudice lamenti che «stiamo ancora aspettando 8 milioni promessi dal governo». Nonostante ciò Sodano tira un bilancio che parla di 300 mila napoletani già impegnati nel «porta a porta», da portare a 400 mila entro l'estate, e di una differenziata media al 26,5 per cento con punte del 68 in alcuni quartieri. «Quando siamo partiti - dice il vicesindaco - eravamo al 14». Anche le due isole, che ora portano il totale in città a sei, «sono state aperte con poche risorse, con tagli ai trasferimenti e con il blocco dei fondi europei». Motivo per cui «abbiamo chiesto al commissario europeo Potocnik la possibilità di avere finanziamenti europei diretti, superando la logica dell'infrazione, perché ci vorremmo candidare per un impianto di compostaggio e impianto di selezione».

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