«Il nuovo termovalorizzatore sarà circondato da un parco»
Dieci ettari di parco urbano e un ettaro destinato al termovalorizzatore, lo stabilimento sarà praticamente circondato da alberi e spazi verdi. «Un parco aperto a tutti - spiega il sindaco Iervolino - uno spazio per i cittadini che potranno vedere che non c’è nulla da nascondere nè di cui preoccuparsi». Ieri vertice a palazzo San Giacomo tra il primo cittadino e il sottosegretario Bertolaso; ufficialmente si è parlato di differenziata, dei progressi che Napoli deve dimostrare di aver compiuto per questo tipo di raccolta. Oggi alle 15, infatti, a palazzo Salerno è fissata una riunione tecnica per fare il punto su questo aspetto dell’emergenza. «Abbiamo dei parametri da rispettare - spiega il sindaco - entro fine anno dobbiamo raggiungere una percentuale in linea con quanto fissato per decreto. Nei prossimi giorni partiremo in maniera operativa e, per questo, era importante compiere una valutazione concreta, affrontando anche il tema dei lavoratori del Bacino Napoli 5». Ma nell’incontro tra Iervolino e Bertolaso inevitabilmente è stato sfiorato anche il tema del nuovo termovalorizzatore. «Il Comune rispetterà i termini - afferma la Iervolino - ma il tema centrale dell’incontro con il sottosegretario è stata la differenziata». Sul campo, per il nuovo impianto, restano due ipotesi. «La decisione sarà presa presto - dice l’assessore Gennaro Mola - e sarà frutto di attente valutazioni. Le due ipotesi restano in piedi». Le aree scelte sarebbero comunque ad Est. O, meglio, una nella parte nord-est (tra San Pietro a Patierno e Scampia) e una baricentrica tra San Giovanni a Teduccio, Barra, Ponticelli e Poggioreale. La prima opzione, però, avrebbe due handicap: in primo luogo lo spazio non sarebbe di completa proprietà del Comune; l’area, poi, non avrebbe l’estensione prevista dal progetto. La seconda zona individuata per il nuovo termovalorizzatore è quella ad est, quella in cui i tecnici da giorni stanno compiendo i rilievi. Ampia e di completa proprietà comunale. L’area sarà indicata ufficialmente entro il 23 giugno, così come stabilito dal decreto del 23 maggio. Lo spazio individuato ad est è una striscia segnata da alcune strade che attraversano l’aria orientale. I sopralluoghi hanno interessato gli spazi confinanti con via Brecce, via Traccia, via Ferrante Imparato, via De Roberto, via Nuova Poggioreale fino a scendere nello spazio dell’ex depuratore. E proprio da uno dei quartieri interessati da questo progetto parte la prima iniziativa di protesta. Oggi alle 16.30 il comitato civico ha convocato un’assemblea pubblica a corso San Giovanni a Teduccio, angolo Sperone, area ex Cirio. per fare «il punto sulla vicenda della Centrale a Turbogas e sulle voci sempre più insistenti che vedono la zona est come anche possibile location per collocare il quarto inceneritore campano. C’è un chiaro attacco alla salute pubblica». Su questi presupposti sarà decisivo lo sforzo di comunicazione che dovrà attuare il Comune. In questo quadro rientra la missione a Brescia per conoscere il funzionamento del termovalorizzatore premiato come il migliore del mondo. Rientra il caso per i fondi insufficienti per organizzare la missione cui dovranno partecipare i presidenti delle municipalità e i capigruppo consiliari. «L’assessore Cardillo ha trovato i fondi necessari - spiega lo stesso sindaco - la missione si terrà il tre luglio». Ma restano le polemiche. Fabio Chiosi (presidente della prima municipalità) si dice disposto a pagarsi il viaggio, il segretario Ugl Francesco Falco la scandalosa cita ad esempio di spreco «la vicenda delle telefonate d’oro fatte dai consiglieri comunali, per centinaia di migliaia di euro».