«Ma non dobbiamo abbassare la guardia» E già si pensa a bonificare i terreni incendiati
«Sì, è vero, anche noi ce ne siamo accorti. Davvero un miglioramento c`è. Ma ora non bisogna abbassare la guardia, la guerra è appena iniziata. E, soprattutto, bisogna cominciare a pensare alla bonifica dei territori inquinati, ma solo dopo che sarà davvero vinta la guerra». È il commento positivo delle persone più impegnate m questi anni sul fronte dei roghi tossici. Soddisfazione, certo, ma con la certezza, che «chi ha avvelenato la nostra terra proverà ancora a farlo», come sottolinea Antonio Martella, dell`Istituto Pascale e presidente dell`Associazione medici per l`ambiente. Anche don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano che la scorsa estate con suo grido d`allarme, sostenuto da Avvertire, ha finalmente alzato l`attenzione sul fenomeno della "terra dei fuochi", ritiene che «la situazione sia migliorata, ma - aggiunge - ora serve continuità nei controlli e nel contrasto. E poi - insiste - serve ancora una sguardo pili generale e complessivo per la risoluzione del problema, colpendo soprattutto le aziende in nero e chi scarica rifiuti venendo da fuori regione». Pero, riconosce, «qualche passo avanti è stato fatto, soprattutto grazie all`impegno del ministro dell`Interno, Anna Maria Cancellieri, del commissario Donato Cafagna e dei prefetti di Napoli e Caserta. Ma ora, lo ripeto, bisogna cercare soluzioni definitive, altrimenti che fa affari coi veleni continuerà a farlo sotto altre forme». Già perché, avverte Martella, «c`è il rischio che ora si facciano meno roghi ma più grossi e pericolosi. Per questo bisogna insistere coi controlli, soprattutto con una maggiore interazione tra le diverse forze dell`ordine soprattutto in vista dell`estate, la stagione preferita dagli incendiari». Il momento, comunque, «è positivo -riconosce il medico -, finalmente un po` tutti, dai cittadini alle istituzioni hanno capito che il fenomeno è più complesso di quello che si riteneva, che è una guerra. Ma ora si sta cominciando a vincerla». Positivi anche i commenti del mondo ambientalista Éï terreni incendiati cale, quello più impegnato da anni sul frontedei rifiuti e dei roghi. «È vero anche noi ci siamo accorti che i roghi sono drasticamente diminuiti- commenta Francesco Pascale, del circolo Legambiente di Succivo, in provincia di Caserta, esperto di rifiuti anche per lavoro -. Sicuramente la pressione dei controlli si sta facendo sentire ma, per fortuna, sta aumentando anche la sensibilità sulla questione rifiuti. E quindi ora ci si pensa due volte prima di scaricarli nell`ambiente e darci fuoco. Soprattutto quelli di piccole dimensioni». Insomma, aggiunge, «cominciamo a vincere le prime battaglie, anche se lo sappiamo che la guerra sarà ancora lunga». Poi, ricorda, «si dovrà pensare alle bonifiche, altrimenti la nostra terra sarà morta, ma nello stesso tempo sostenere tutte quelle attività che promuovono il bello e il buono del territorio che, per fortuna, ancora c`è». Anche Pasquale Cirillo, del circolo Legambiente di Casapesenna, cuore del potere del clan dei "casalesi", conferma «una riduzione del 50% dei roghi. Ora speriamo che qualcosa si muova anche per i rifiuti urbani. Da settimane abbiamo le strade piene e questo è un fortissimo rischio sanitario. Non è certo un bello scenario per la Settimana Santa e per Pasqua...».