Multa Ue, è scontro Comune-Provincia sulle responsabilità

Romano: subito il tavolo con enti locali e ministero
De Magistris: noi abbiamo fatto tutto il possibile
23 marzo 2013 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Un incontro con tuttì gli enti impegnati nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti: lo convocherà la Regione che chiederà anche al ministro dell`Ambiente di partecipare. Il tema: come evitare la multa che la commissione europea si prepara a chiedere deferendo l`Italia davanti alla Corte di Giustizia. Una multa che comporterà il blocco di 150 milioni di fondi Por destinati alla differenziata, un importo forfettario non inferiore agli otto milioni e che va calcolato su base quotidiana a partire dal giorno dell`avvio della procedura fino alla eventuale condanna e il pagamento di un importo quotidiano tra i 10.880 e i 625mila euro dal momento della sentenza fino alla so luzione del problema. Una cifra capace di azzerare il già magro bilancio campano e che alla fine sarà pagata da tutti i cittadini che spenderanno di più e avranno meno servizi. La situazione preoccupa l`assessore regionale all`Ambiente, Giovanni Romano che spiega: «La Regione si è sempre mossa tenendo ben presente questo rischio. La stessa Commissione Europea ha accertato che finalmente il nostro piano delinea una strategia efficace. Ma è arrivato il momento in cui tutti devono assumersi le responsabilità stabilite dal quadro delle competenze e occorre la collaborazione di tutti i soggetti istituzionalmente coinvolti».
Per evitare di sborsare soldi gli amministratori campani sperano an che nei tempi lunghi della procedura: il conteggio scatterà dal momento del deferimento, ma il pagamento avverrà solo dopo la definitiva sentenza di condanna. Se alla fine bisognerà pagare si aprirà la battaglia per stabilire chi e come dovrà trovare i soldi. In prima battuta a liquidare sarà il governo che poi tratterrà i soldi alla Regione. A questo punto l`amministrazione regionale spalmerà le ritenute sugli enti locali. E potrebbe decidere di farlo in ragione delle mancanze contestate dall`Europa. In questo caso il peggio potrebbe toccare al Comune di Napoli al quale potrebbe essere imputata la mancata realizzazione del termovalorizzatore di Napoli est. Ieri mattina tornando sull`argomento supermulta il sindaco De Magistris ha sottolineato: «Sono certo che non c`è alcuna responsabilità della nostra amministrazione. Noi abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare, azioni che ci sono state riconosciute anche dal ministro Clini, non sempre tenerissimo nei nostri confronti, e dalla Commissione Europea Petizioni». Ma la questione di Napoli est sembra destinata a pesare anche perché il commissario straordinario, Alberto Carotenuto, nel dichiarare chiusa la procedura di assegnazione dell`appalto ha riportato alcuni brani della corrispondenza con la A2A, l`unica ditta che aveva partecipato alla gara per poi chiedere un mutuo a tasso zero di 150 milioni e infine ritirarsi. Il 30 maggio del 2012 in una mail l`azienda spiegava. «Le dichiarazioni dell`amministrazione comunale non risultano allineate con l`intendimento della stazione appaltante di realizzare l`impianto e, in particolare, nel territorio del Comune di Napoli. Questo disallineamento tra le istituzioni non consente di mettere a punto un sistema di finanziamento dell`opera». Non solo: Carotenuto sottolinea che l`impianto è difficile da appaltare anche perché è stato ridotto il Cip 6 e perché in Campania solo il 63 percento dei cittadini paga la Tarsu. Gli investimenti sarebbero quindi ad alto rischio. Mal`Europa non ci contesta solo la mancata costruzione dell`inceneritore. Tutt`altro. Sul tavolo Bruxelles mette anche i ritardi nella rea- lizzazione degli impiantì di compostaggio e delle discariche e i rallentamenti della riconversione degli stir. Ma l`assessore provinciale, Giuseppe Caliendo sostiene: «Mi sembra strano che arrivi una multa proprio adesso che qualcosa si cominci a fare. Mi auguro che l`Europa ci dia un po` di fiducia. Per la trasformazione dello stir di Giugliano dopodomani si aprono le buste per far partire la concessione dei lavori. Per Tufino è stato necessario un cambio d`area perché sono stati trovati reperti archeologici. E il commissario alle di scariche ha chiesto alla Sapna la documentazione per far partire la progettazione dei siti che dovrebbero accogliere, in linea con le norme europee, i rifiuti biostabilizzati».

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