Coroglio, nella spiaggia-discarica solo rifiuti e degrado

Anni di promesse mancate l`arenile resta funestato dagli sversamenti abusivi
19 marzo 2013 - Davide Cerbone
Fonte: Il Mattino

Visto da qui, il mare che si apre su Nisida è un incanto al quale è impossibile resistere. Quando meta i piedi sulla sabbia di Coroglio, però, la scelta s`impone: salvare il panorama o l`incolumità?
Proprio qui, sull`insenatura dominata dalla collina di Posillipo, affacciano le rovine annerite di Città della Scienza. E da questa spiaggia potrebbero essere saliti gli attentatori. Ma la spazzatura ammucchiata in gran quantità e varietà sulla spiaggia è la prova, come se poi servisse, che Bagnoli era stata violentata ben prima che le fiamme illuminassero la sua notte più buia. Tra le barche dei pescatori, a ridosso della scogliera, lo sguardo passa in rassegna cartacce, buste di plastica e bottiglie disseminate ovunque. E poi: vestiti, scarpe, stivali, barattoli di vernice. E ancora: sedie e lettini di plastica, teloni, reti metalliche, tavole di legno, pezzi di barche, un lavandino e perfino un piccolo motoscafo. Poco più in là, a rendere più accogliente à arenile, un pò ` di panni stesi e una specie di "angolo bar" a cielo aperto con tanto di tavolini, sedie e sgarrupato separé. La lunga strada che da Fuorigrotta porta a Coroglio da anni è destinazione prediletta di sversamenti abusivi. Anche qui la scelta è ampia, e basta una passeggiata vicino al ponte di via Leonardi Cattolica per fare l`inventario dell`inciviltà: materassi d`ogni foggia, porte di legno, sedie, mobili, pneumatici, cartoni, bottiglie di plastica, lattine, mattoni, valigie, taniche, un frigorifero sventrato e una vasca da bagno. Ben prima del quel lunedì funestato dal fuoco, infatti, Bagnoli aveva già avuto la sua condanna. Qui, rigorosamente a parole, si sono fatti negli anni Studios cinematografici sul modello hollywoodiano, un auditorium, un ampio parco urbano, un acquario perle tartarughe marine, strutture sportive d`ogni sorta e perfino un digestore anaerobico che doveva ingoiare la frazione umida dei rifiuti. Nel 2003 la candidatura come location dell`America`s Cup fece intravedere la svolta ma presto si rivelò l`ennesima suggestione. La prima delibera comunale per la riconversione del quartiere che ospitò l`uva porta m calce la data 1976. Trentasei anni dopo, il 25 settembre del 2012, in consiglio comunale - con un solo voto contrario - ne veniva approvata un`altra su proposta di Minila napoletani coordinati dal comitato «Una spiaggia per tutti», che aveva chiesto la destinazione a spiaggia pubblica e gratuita di tutto il litorale di Bagnoli-Coroglio. Augusto Crespi, coordinatore del comitato Reset Bagnoli, ammonisce: «La vendita dei suoli di Bagnoli va fermata subito, si rischia di spianare la strada alla cementificazione»

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