A rischio gli operai Fibe i sindacati in Provincia
Fibe cessa l'attività di gestione degli impianti Cdr. A rischio il futuro occupazionale dei lavoratori anche in Irpinia, dove Fibe occupa i 53 lavoratori dell'impianto di Pianodardine. I sindacati irpini, che nelle ultime settimane hanno seguito l'evolversi della vicenda passo per passo, hanno espresso una forte preoccupazione per quanto si andava delineando. Successivamente, hanno partecipato, unitamente alle Rsu del Cdr irpino, all'incontro tenutosi ieri presso la struttura commissariale con il sottosegretario Bertolaso. Nel corso del vertice è stato annunciato che gli impianti non si fermeranno e, soprattutto, nel dopo Fibe saranno gestiti dalle amministrazioni provinciali. Una decisione che il Governo ha già formalizzato nel Decreto 107, attraverso il quale affida la competenza delle strutture Cdr alle rispettive province. Tempi e modalità per l'assorbimento dei lavoratori saranno da definire. Per questo, dopo un'assemblea con le maestranze dell'impianto di Pianodardine, i sindacati irpini hanno annunciato che chiederanno alla provincia la convocazione di un incontro urgente sulla questione, per discutere come l'ente di palazzo Caracciolo intenderà muoversi a riguardo. Le attenzioni delle organizzazioni di categoria sono essenzialmente rivolte alle prospettive occupazionali dei 53 dipendenti della struttura che, dalla mattinata di ieri, vedono a rischio le proprie prospettive occupazionali. Intanto, continuano disagi e difficoltà per l'Asa legate all'attività di conferimento dei rifiuti raccolti presso la stazione di trasferenza di Flumeri. Un passaggio obbligato, legato alla necessità di far arrivare a Pustarza il minor numero di mezzi possibile. Per questo, gli oltre trenta compattatori dell'Asa scaricano nell'impianto ufitano l'immondizia raccolta che, trasferita in bilici di maggiore capienza, viene poi dirottata allo sversatoio di Savignano. Presso la stazione di trasferenza, lamenta, però, l'Asa, «non solo accumuliamo gravi ritardi, ma non riusciamo a conferire tutti i quantitativi giornalieri previsti». Difficoltà che non solo creano rallentamenti e ritardi nell'espletamento dei servizi, ma impongono agli autisti dell'azienda di viale Italia turni massacranti. Nelle ultime ore è stata pure ventilata la possibilità che i dipendenti optassero per un blocco degli straordinari. Una notizia che, se confermata, rischierebbe di paralizzare i servizi di raccolta e smaltimento nell'intero bacino servito dall'Asa.