«Tares, sì alla proroga» Spiraglio dal governo

Il sottosegretario Polillo: rinvio necessario, rischio caos in Campania
10 marzo 2013 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

Il governo dice sì alla proroga della Tares, la nuova tassa sui rifiuti che dovrà sostituire Tarsu e Tia e per effetto della quale i cittadini dovranno pagare fino al 30 per cento in più. A raccogliere l`appello lanciato dai Comuni e dalla Regione Campania è il sottosegretario all`Economia Gianfranco Polillo, che parla di «unaproposta saggia». Per decreto, infatti, la nuova tariffa scatterà solo a luglio. Di conseguenza i Comuni, titolari con le Province del tributo, non potranno «mettere a ruolo», cioè inviare ai cittadini le cartelle di pagamento, fino alla prossima estate. Significa non incassare un euro per cinque mesi. Una circostanza che, visti i bilanci in rosso degli enti locali, potrebbe far riesplodere l`emergenza rifiuti. Da qui il pressing dell`assessore regionale all`Ambiente Giovanni Romano, che ha scritto al premier Mario Monti e al ministro Corrado Clini avanzando una precisa richiesta: rinviare l`introduzione della Tares al 2014 e ripristinare i ruoli della Tarsu. Una prima apertura arriva ora da Polillo, che non ha dubbi: «Quella della proroga è una via certamente percorribile - osserva - La Tares sarà calcolata in base ai metri quadrati mentre il Catasto ha ancora una mappatura in vani. Serviranno dunque i tempi tecnici per rimodulare i dati disponibili». Per far ciò, stando agli esperti, potrebbero essere necessari circa 18 mesi: «Ma l`obiettivo spiega il sottosegretario all`Economia - è accelerare al massimo. È chiaro che con un rinvio la situazione sarebbe maggiormente gestibile». A chi spetterà decidere in tal senso? Su questo Polillo è prudente: «Purtroppo in Italia capita che le scelte sagge non vengano adottate. Anzi, talvolta quando occorre procedere in maniera opportuna si registrano impedimenti e intoppi. Amio avviso, però, questo traguardo va assolutamente centrato», insiste. Altrimenti il rischio caos sarebbe inevitabile. Anche perché la Tares, secondo quanto previsto dall`esecutivo Monti, dovrà coprire servizi essenziali come l`illuminazione pubblica o la manutenzione delle strade. «È un problema che riguarda l`intero Paese e che pertanto dovrà essere affrontato dal prossimo esecutivo - spiega il professore - Ma condivido le perplessità espresse dai sindaci e in generale dagli enti locali. In un momento difficile come quello attuale la strada sarebbe ulteriormente in salita. Soprattutto in Campania, dove û sistema di smaltimento è ancora fragile e dove si scontano ritardi ed errori del passato». Il dossier di quattro pagine inviato a Roma dalla Regione è in queste ore all`attenzione di tecnici ed esponenti del governo. Il quadro che emerge è drammatico: i Comuni non possono disporre di risorse finanziarie destinate a coprire le fasi del ciclo, da oggi fino al prossimo mese di agosto. Niente pagamenti, insomma, a chi provvede alla raccolta dei rifiuti (i consorzi di bacino, le società pubbliche e le imprese private) e neppure a chi è affidato lo smaltimento (impianti dentro e fuori regione). I Comuni campani, in particolare, hanno accumulato passività per 800 milioni, i consorzi di bacino vantano crediti per oltre 200 milioni eie società provinciali hanno un deficit di 350 milioni. Se quindi la Tares divenisse una realtà, si rischierebbe una paralisi. Un allarme lanciato dall`assessore Romano, che invita a non sottovalutare la vicenda. In campo, a tal proposito, è sceso anche il governatore Stefano Caldoro che ha già sentito il presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani. La Campania si è fatta così capofila della battaglia che vede in prima linea tutti i Comuni italiani. Mercoledì è in programma una prima riunione della conferenza Stato-Regioni con all`ordine del giorno proprio il tema della Tares e dei costi di smaltimento dei rifiuti. 

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