A Napoli i rifiuti più salati d`Italia
NAPOLI. Il caro-rifiuti non da tregua a Napoli e alla Campania. Il capoluogo e la regione fanno registrare il record assoluto in Italia per la spesa di smaltimento dei rifiuti. È quanto risulta da un report dell`Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che prende a riferimento una famiglia tipo composta da tré persone con un reddito complessivo lordo di 44.200 euro e una casa di proprietà di 100 metri quadrati. A Napoli la spesa annua 2012 per la Tarsu ammonta complessivamente a 529 euro per famiglia, con una variazione in aumento rispetto all`anno preceden te del 4 per cento e addirittura dell`87 in confronto al 2007. Al secondo posto, tra i capoluoghi campani, c`è Salerno con 421 euro (con variazione nulla rispetto al 2011 e di +98 per cento rispetto al 2007). A seguire Casería, con 393 euro e variazioni nulle rispetto ai dati precedenti; Benevento, con una spesa annua di 346 euro ed un aumento del 38 per cento rispetto al 2007; infine Avellino, con 255 euro (+16 per cento rispetto al 2001 e +51 in confronto al 2007). Dura la reazione del vicesindaco e assessore all`Ambiente del Comune di Napoli, Tommaso Sodano. «Negli ul timi due anni non abbiamo aumentato il costo del servizio di raccolta rifiuti eseguito in città nonostante l`incremento di utenze servite dal porta a porta. Gli aumenti della Tarsu degli ultimi anni sono unicamente imputabili al servizio di smaltimento dei rifiuti che non compete al Comune - dice -. Nel 2012 il dato medio di raccolta differenziata è del 26,5% considerando il servizio di Asia e quello di terzi nel capoluogo. Non possiamo che ribadire la nostra contrarietà alla scelta del Governo in merito alla Tares che non premia i comuni virtuosi che investono nella raccolta differeziata, mentre sarebbe stato auspicabile la trasformazione da tassa a tariffa». Altri due dati di particolare interesse riguardano la produzione prò capite di rifiuti, riferita al 2011. Napoli è prima con poco più di 538 chili; seguono Casería (circa 487), Salerno (poco più di 460), Avellino (di poco oltre quota 429) e Benevento (con quasi 396 chili). Infine, il dato sulla raccolta differenziata. Al primo posto Salerno (68,5 per cento); a seguire Benevento (63,7), Avellino (52), Casería (37,8) e Napoli (18,2). E, considerando la top ten di spesa per Tarsu e Tia, Napoli risulta ancora prima con 529 euro. Nei primi dieci ci sono altri tre capoluoghi di provincia campani: Salerno, al secondo posto con 421 euro; Caserta, al quinto con 393, e Benevento, al nono con 346. Avellino risulta al 25esimo posto con 255. Se si analizza il dato su base regionale, la media annua più alta è quella della Campania, con 389 euro, mentre quella più bassa è del Molise, con 154 euro annui. Nel 2012, si legge nello studio di Cittadinanzattiva, unel 2012 il 55 per cento dei capoluoghi di provincia ha applicato la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu) e il 45 per cento di esseri ha applicato invece la tariffa di igiene ambientale (Tia). Il 55 per cento dei capoluoghi di provincia che hanno applicato la Tars è concentrato nelle regioni del Sud».