La maledizione dei rifiuti su Bassolino e lervolino

Devono pagare 5,6 milioni con altri cinque
1 marzo 2013 - Roberto Fuccillo
Fonte: Repubblica Napoli

OLTRE cinque milioni. Vale tanto la bomba sganciata ieri dallaCorte dei conti, con la condanna ad Antonio Bassolino, Rosa Russo lervolino e altri ex amministratori del Comune di Napoli. È l`ultima coda del dramma rifiuti, che non smette di lasciare nefaste conseguenze. Stavolta la pietra dello scandalo è il personale, o meglio il suo mancato utilizzo. Sotto osservazione la vicenda di 362 lavoratori, regolarmente pagati, ma mai effettivamente usati per la raccolta di rifiuti. Provenivano dall`ormai famoso Consorzio di Bacino 5, che operava appunto su Napoli. Sono quelli che pur uscendo dal Consorzio, furono poi riassorbiti dal Comune all`interno della Asia, la società con la quale l`amministrazione intese sganciarsi dal Consorzio. I lavoratori vennero recuperati per essere impegnati nella raccolta differenziata della carta prodotta dai negozi. Una buona intenzione, ma che venne attuata senza che si disponesse dei mezzi necessari e che quindi, secondo la Corte, produsse soltanto un sovraccarico di spese per il person ale. n danno erariale di questi pagamenti a vuoto è stato calcolato dalla Corte m 5,608.935 euro. Tra le persone condannate, oltre a Bassolino e lervolino, non manca l`ex assessore Massimo Paolucci, fresco di elezione ala Camera col Pd. E poi l`ex vicesindaco Riccardo Marone e l`ex assessore Ferdinando Balzaino. Questi cinque dovranno versare ognuno 560mila euro. Più salato il conto per altri due ax assessori, Ferdinando Di Mezza (oggi in Napoli servizi) e Gennaro Mola: devono versare 1.402.233 euro atesta. Secondo la Corte «le condot te emissive» dei sette condannati «risultano connotate da colpa grave, denotando la scarsissima ed inescusabile considerazione riservata all`integrità delle finanze dell`amministrazione comunale». Lo scrive il giudice Nicola Ruggiero, relatore della sentenza, parlando anche di «diseconomicità e inefficienza» e di mancanza di «scelte di fondo in grado di garantire il pieno coinvolgimento del medesimo ente (e dei lavoratori a esso assegnati) nell`attività della raccolta differenziata». Bassolino ha subito reagito mostrando sconcerto: «È davvero assurda e inspiegabile la condanna per vicende riguardanti il Comune tra il 2003 e il 2007. Io ho lasciato Palazzo San Giacomo il 24 maggio del 2000. Sono fiducioso che in sede di appello si potrà riconoscere la mia assoluta estraneità nelle accuse contestate». Idem Paolucci:«La condanna si riferiscea fatti tra il 2003 e il 2007, ma io ho smesso di fare l`assessore nel febbraio 2001. Mi pare una sentenza quantomeno stravagante. Sono sereno, si tratta di un clamoroso errore che l`appello sanerà».Adoppiotagliolalettura del sindaco Luigi de Magistris: «Non mi piace commen tare provvedimenti della magistratura su vicende che non conosco se non sommariamente. Certo, se in quel ventennio ci fossero stati più controlli, forse oggi non ci troveremmo con un miliardoemezzodidebitoe850 milioni di disavanzo». 

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