Acerra, si ferma l`impianto: spazzatura sulle navi
Il termovalorizzatore di Acerra si ferma domani per quindici giorni e scatta il piano di emergenza. Un piano che costerà un milione di euro che alla fine peseranno sulle tasche dei contrubuenti. Un piano necessario, però, per evitare che la spazzatura tomi ad accumularsi nelle strade.
Allo stop si arriva in maniera programmata: bisognerà, infatti, provvedere alla manutenzione della turbina e l`intervento era previsto già da mesi. L`impianto ha già lavorato, infatti, per più di 6000 ore e quindi deve essere sottoposto a revisione. Del resto già dal 9 di febbraio è già in manutenzione la linea tré che resterà ferma fino al prossimo 31 marzoe quindi i conferimenti sono già stati ridotti.
La società della Provincia di Napoli, la Sapna, ha stilato un contratto per 25 mila tonnellate con la Defiam di Senno che saranno smaltite a 140 euro a tonnellate. Ci saranno poi due navi che potranno portare in Olanda tra le 5000 e le 6000 tonnellate. Trasferimenti che si andranno ad aggiungere a quelli già solitamente previsti che si aggirano nel napoletano intorno alle 1500 tonnellate al giorno.
La Regione, dal canto suo, hamesso in campo una serie di provvedimenti rendendo disponibili degli spazi all`intemo delle aree di tutti e sette gli stìr. E l`assessore Giovanni Romano spiega: «Non c`è alcun pericolo di emergenza rifiuti: quello del termovalorizzatore è un fermo tecnico previsto e programmato da almeno dieci mesi. Per questo le Province, che hanno la competenza per la gestione del ciclo dei rifiuti, hanno già predisposti le attività necessarie per superare il periodo di fermo. Dal canto nostro abbiamo organizzato tutto al meglio per questo periodo e predisposto negli Stìr la liberazione di spazi per la sistemazione dei rifiuti». Fino al prossimo 9 marzo, quando il termovalorizzatore sarà rimesso in funzione, 200 tonnellate provenienti dallo stir di Caivano, potranno andare nella fossa di Acerra che è stata parzialmente svuotata.
Lo stir di Casalduni in provincia di Be nevento potrà accogliere 3200 tonnellare di rifiuti urbani (in parte provenienti dalla provincia di Casería) con una produzione di 1600 tonnellate di secco che potranno essere stoccate all`intemo dello stesso impian to. Nel trito vagliatore di Pianodardine in provincia di Avelline andranno 2600 tonnelate e ne usciranno 1300 di secco: anche queste potranno restare nei piazzali.
A Santa Maria CapuaVetere (Casería) saranno inviate 8000 tonnellate: 3000 delle 4000 tonnellate di secco derivate dalla lavorazione potranno essere stoccate nei piazzali e altre 2000 tonnellate di tal quale finiranno nella fossa di ricezione svuotata parzialmente in vista dell`emergenza. Inoltre la Gisec, la società della Provincia di Caserta, ha attivato contratti con imprese private per non appesantire gli impianti.
Presso lo stir di Battipaglia (Salerno) saranno lavorate 8000 tonnellate di spazzatura (in parte provenienti dalla provincia di Napoli) con una produzione di circa 4000 di secco e la possibilità di stoccare 3000 tonnellate di balle all`intemo dell`impianto e circa 2000 tonnellate di tal quale nella fossa di ricezione. La Provincia di Salerno sta valutando la possibilità di portare le balle presso il sito di Sardone
Anche negli impianti di tritovagliatura deinapoletano sarà possibile stoccare la frazione secca. Secondo la Regione il programma dovrebbe permettere di non accumulare rifiuti in strada. Salvo imprevisti, ovviamente. E l`ufflicio flussi avverte: «Siamo qui a monitorare 24 ore su 24 la situazione».