Rifiuti, l`Europa chiede nuove indagini
NAPOLI - L`emergenza rifiuti della Campania toma sul tavolo dei parlamentari europei. La Commissione Petizioni, mercoledì prossimo 20 febbraio, dovrà discutere e approvare la relazione conclusiva preparata in seguito alla missione che portò gli europarlamentari a Napoli nello scorso ottobre (negli stessi giorni la visita a Roma per l`emergenza laziale). La commissione, nel suo rendiconto, ricorda alle autorità che, oltre al comune e alla provincia di Napoli, in Campania, soprattutto a Casería, ancora persistono gravi problemi inerenti ai rifiuti, per questo chiede "un `indagine approfondita per determinare le cause e l`impatto sulla salute pubblica e sul! `ambiente degli incendi tossici, menzionati dai firmatari che hanno consegnato le petizioni, verificatisi la scorsa estate nelle "eco-balle" provocando un inquinamento atmosferico probabilmente molto grave e tossico ". In Campania sono Stati rilevati dei miglioramenti, che potrebbero portare allo sblocco dei fondi congelati dal 2007. Per questo la commissione invita "a mettere a disposizione i necessari finanziamenti che si richiedono per sostenere gli sforzi delle autorità locali che hanno dimostrato il loro impegno ad attuare una politica dei rifiuti credibile nel settore pubblico per la città, assicurando quindi che l`Ue sia in grado di fornire assistenza ove possibile, garantendo migliori condizioni di vita per la popolazione locale in termini di tutela della salute e dell`ambiente e di pulizia urbana". Per garantire l`uso efficace delle nsorse, e tenendo presente i decenni passati, la commissione invita la Commissione europea e le autorità a Napoli a intraprendere audizioni regolari delle spese sostenute e a pubblicarle in un registro trasparente. Per un certo periodo di tempo, infatti, la Campania non ha ricevuto alcun finanziamento dall`UE poiché tutti i fondi erano stati bloccati, "il che si sta rivelando controproducente" si legge nella relazione. Tra l`altro, da giugno 2010, la regione e le province hanno fornito 150 milioni di euro di investimenti pubblici: "Se i fondi dell `Uè potessero integrare tali risorse, è evidente che si potrebbe fare molto di più ". Il piano di gestione regionale dei rifiuti è stato concordato, ed è in corso l`attuazione di misure di riparazione con l`uso di risorse proprie. E` stato altresì approntato un piano regionale per i rifiuti speciali (rifiuti industriali e portuali/generati dalla navigazione). Sono stati compiuti sforzi per ridurre le quantità di rifiuti destinati alle discariche da 7,200 tonnellate al giorno nel 2009 a 3,850 tonnellate al giorno nel 2012.
"Non si può sottovalutare - scrivono i componenti della commissione nella relazione - l`importanza della missione per le persone che hanno affrontato molti problemi per incontrare e accogliere i mèmbri della delegazione e i mèmbri italiani che li accompagnavano e che hanno partecipato attivamente: tutti si aspettano che l`Europa faccia qualcosa e che agisca ora a sostegno di misure degne di rilievo, soprattutto a Napoli e in Campania, finalizzate alla creazione di una politica dei rifiuti realistica adeguatamente attuata dalle autorità pubbliche competenti ".
La delegazione ritiene che la privatizzazione ha contribuito "alla spirale discendente della gestione dei rifiuti che ha portato a conseguenze disastrose per la popolazione locale, andando unicamente a beneficio di bande della criminalità organizzata". Al contempo gli eurodeputati avvertono: le amministrazioni pubbliche devono essere "al di sopra di ogni sospetto, agire con trasparenza, rifuggire il nepotismo e privilegiare le competenze e la gestione sana. I conti di tali organizzazioni, specialmente se si vuole che l`Unione europea ripristini finanziamenti di importi adeguati, devono essere attentamente monitorati".