Rom e rifiuti, un quartiere dimenticato
NAPOLI - I residenti della zona industriale scendono in piazza per insorgere contro il degrado in cui versa il territorio. Ieri mattina si è svolta una manifestazione di protesta ad opera di alcuni cittadini del quartiere, insieme al comitato civico Gianturco - S. Brasino e ai rappresentanti della IV municipalità. I dimostranti si sono dati appuntamento intomo alle ore 9 all`incrocio di via Galileo Ferraris, strada intensamente trafficata nelle prime ore del mattino. Il malcontento si è così espresso attraverso un sit-in che ha impedito la circolazione stradale per alcuni minuti. Come sottolineato dal presidente della Municipalità Armando Coppola la protesta "ha avuto successo, tenendo conto della giornata fredda e soprattutto della presenza di cittadini non abituati a manifestare. Il comitato è formato da persone anziane che stamattina hanno ritenuto opportuno gridare in maniera silenziosa e pacìfica il loro disagio nei confronti del sindaco De Magistris e della sua giunta, dal momento che questa zona è stata completamente abbandonata". L`intervento di residenti anziani del territorio ha attestato infatti l`esasperazione di chi si sente trascurato dalle istituzioni, isolato e in una condizione di disagio, dovuta a cause storiche e note: la prostituzione diffusa nel quartiere; la presenza di discariche a cielo aperto; la mancata integrazione dei numerosissimi rom del quartiere, che sono costretti a vivere in vere e proprie "bombe ecologiche", come ha affermato Coppola. Il presidente del parlamentino di S. Lorenzo ha quindi rammentato "la presenza di tanfi campi rom, proprio sotto le case dei residenti, che vengono continuamente derubati e sono costretti a vedere per strada persone nude che si lavano o fanno i propri bisogni fisiologici - ha dichiarato il presidente, proseguendo -. Sta passando l`idea che a Gianturco si può fare tutto, che siamo terra di nessuno dove si può venire a sversare o dove sorgono quotidianamente nuovi campi rom, come quello che sta nascendo m via Poggiar eale. Questo è U far west dove si convive ventiquattro ore su ventiquattro con la prostituzione ". La zona industriale appare dunque lungi dal risolvere i suoi storici problemi di degrado e abbandono da parte delle istituzioni. Il pericolo maggiore è costituito dalla possibilità che tale situazione di degrado trovi una valvola di sfogo in deplorevoli e facili accessi di intolleranza nei confronti di un` etnia emarginata e segregata dalle istituzioni, colpevolmente sollevate dall`ipocrita e apparente tolleranza simulata nei cosiddetti "campi". Destano perciò uno stupore ancora maggiore le dichiarazioni del presidente Coppola in merito ai fondi che il Ministero degli Interni avrebbe destinato al Comune per costruire e risolvere la questione campi rom. "ßá IV municipalità ha fatto il proprio dovere, abbiamo fornito una relazione dei fondi che il Ministero ha messo a disposizione da tempo, per costruire delle residenze a questi rom. Ci sono già i siti. Questi sono i problemi reali, non si può pensare solo a rovinare via Caracciolo. Oggi la cittadinanza ha gridato la propria esasperazione, abbiamo dato un segnale alla giunta De Magistris con una dimostrazione di democrazia partecipata. Se ¡`amministrazione non ci risponde, è probabile che il prossimo atto sarà di incatenarci tutti sotto palazzo San Giacomo " ha concluso polemicamente Coppola.