«Astir, patto da 170 milioni ma serve la Cig»
Un piano da 170 milioni di euro per salvare dal baratro il comparto ambiente. Lo lancia la Regione, che risponde così al pressing messo in campo dai sindacati e dai lavoratori di Astir e Arpac Multiservizi (per i cui stipendi si spendono ogni anno circa 25 milioni). La rivoluzione, in cantiere da tempo, è scattata in queste ore, quando è arrivato l`ultimo via libera all`operazione concordata dal governatore Stefano Caldoro e dall`assessore Giovanni Romano con il ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca: circa 92 milioni sono stati recuperati con il Fondo per lo sviluppo e la coesione e con il Piano di azione coesione; la restante quota è un tesoretto di 80 milioni (fondi Por) relativo alle bonifiche e ai parchi che potrebbe essere in parte utilizzato per questo progetto. Per decollare il piano necessita però di una fase di transizione hi cui il reddito deilavoratori verrebbe garantito conl`impiego degli ammortizzatori sociali. Poi, a partire dalmese di giugno, diventerà operativa la nuova società Campania Ambiente, interamente controllata dalla Regione, che assumerà progressivamente i circa 700 dipendenti di Astir eArpac Multiservizi (in liquidazione). Nel percorso tracciato da Caldoro e Romano rientrerà anche Sma, altra società (quasi 700 unità in organico) con i conti in rosso che ha tuttavia già adottato misure finalizzate al risanamento, mentre per Jacorossi - assicurano da Palazzo Santa Lucia - resta aperto il tavolo nazionale. Intanto silavora per pagare al personale almeno una parte degli stipendi arretrati, come chiesto dalle parti sociali e dal consigliere regionale del Pd Antonio Marciano: «Solo se sarà fatto questo primo passo si potrà ragionare con maggiore serenità sul futuro della newco», ha chiarito quest`ultimo. Perii governatore si tratta dell`unica strada possibile, «finalizzata alla tutela di tutti i livelli occupazionali anche facendo ricorso agli strumenti previsti dalla legge come l`esodo incentivato». La sfida, spiega Caldoro, è «voltare pagina rispetto al passato quando, in modo irresponsabi- le, sono stati costruiti contenitori con centinaia dilavoratori senza alcuna prospettiva e senza coperture in bilancio. In pratica queste aziende sono servite solo a pagare gli stipendi individuando, a seconda delle circostanze e delle opportunità, attività improvvisate». D`ora in avanti invece, annuncia l`ex ministro socialista, «esiste una prospettiva di ampio respiro in grado di fornire ai dipendenti, nell`arco di tre anni, quelle certezze che non hanno mai avuto». A questo punto però, è l`appello del presidente della giunta campana, «servirà la collaborazione dei sindacati per sigiare un`intesa che pre veda, per un periodo di tempo limitato, il ricorso a cassa integrazione in deroga, contratti di solidarietà e incentivi all`esodo allo scopo di ridurre, dove possibile, il personale». In parallelo partiranno i percorsi di formazione mirata per il reinserimento dei lavoratori: «Basta con clientele e carrozzoni - tuona Romano - Noi voltiamo decisamente pagina. L`obiettivo, allora, ècoprire la metà delle spese di gestione affidando a CampaniaAmbiente servizi sottoposti a tariffe ed oggi esercitati dagli enti locali, come i controlli sulla qualità delle acque e quelli sulle centrali termiche private e pubbliche, e l`altra metà con progetti mirati che verranno finanziati dalla Regione». Ciò, aggiunge l`assessore, sarà possibile «per effetto di azioni intraprese a inizio legislatura come il blocco totale del tum over, che ha permesso di contenere i danni e di mettere fine a pratiche sbagliate del passato. Fondamentale è stata inoltre la decisione del Tribunale di Napoli che ha salvato l`Astir dal fallimento in quanto società interamente controllata dalla Regione».