La commissione Ecomafie: amministratori piegati a interessi illeciti

Campania avvelenata dai rifiuti «Danni per i prossimi 50 anni»

Il dossier: così è stata favorita l`illegalità «Le aziende in nero lasciano gli scarti in strada, poi i rom li bruciano»
7 febbraio 2013 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Disastro rifiuti: ne pagheremo le conseguenze per i prossimi cinquant`anni. Un apparato amministrativo piegato a interessi «sostanzialmente illeciti»: è quello della Campania, così come lo descrive la commissione ecomafie guidata dal senatore Pecorella nella relazione conclusiva sulla regione approvata all`unanimità. In quasi 600 pagine, la Commissione ripercorre le tappe dell`inchiesta per concludere che «il danno ambientale che si è consumato è destinato a produrre i suoi effetti m forma amplificata e progressiva nei prossimi anni con un picco che si raggiungerà, fra una cinquantina d`anni».
Un apparato amministrativo piegato a interessi «sostanzialmente illeciti»: è quello della Campania, così come lo descrive la commissione ecomafie guidata dal senatore Gaetano Pecorella nella relazione conclusiva sulla regione approvata all`unanimità. Scrivono, infatti, i parlamentari: «È evidente che il sistema risulta essere stato riprogrammato per far funzionare una macchina capace senz`altro di produrre profitti, ma destinata a non risolvere i problemi». Se il problema venisse risolto infatti si chiuderebbero le fonti di guadagno legate al ciclo dei rifiuti. Guadagni che stanno ipotecando il futuro. E infatti si legge nella relazione: «Quanto l`inquinamento si sia trasferito nel terreno, quanto dal terreno ai prodotti alimentari, quanto dai prodotti alimentari all`uomo non è dato sapere con esattezza. Si tratta di danni incalcolabili, che graveranno sulle generazioni future». In quasi 600 pagine, la Commissione ripercorre le tappe di un`inchiesta avviata nel per concludere che «il danno ambientale che si è consumato èdestinato, purtroppo, a produrre i suoi effetti m forma amplificata e progressiva nei prossimi anni con un picco che si raggiungerà, fra una cinquantina d`anni». Ma ancora oggi «non esiste un sistema di gestione dei rifiuti reale in Campania» Non sono solo le ecomafie a lucrare sullo smaltimento dei rifiuti. Tutt`altro. Nel capitolo dedicato ai roghi tossici, infatti, si descrive un intero apparato industriale distorto che produce vele- ni e li lascia agli angoli delle strade. Spiega ai commissan il comandante regionale del Corpo forestale dello Stato regione Campania, Vincenzo Stabile nell`audizione del 9 ottobre 2012: «lo scenario di qualche anno fa era quello dello smaltimento da parte di ditte del nord Italia con la complicità di imprenditori e personaggi di malaffare della Campania....attualmente si ha anche una proliferazione del fenomeno. Mi riferisco a piccole ditte che in orari precisi, all`inizio e alla fine delle attività, smaltiscono plastica, stoffe e materiali vari. Queste imprese hanno bisogno di tale tipo di smaltimento in quanto lavorano in nero, e in questo entra la longa manus della camorra». Aziende che producono illegalmente smaltiscono illegalmente e utilizzano anche i rom per eliminare scarti che sarebbe costoso smaltire in un circuito rispettoso delle norme. E poi ci sono i dati che dimostrano quanto il fenomeno sia diffuso. Scrivono, infatti, i commissari: «In sostanza, l`80 per cento dei rifiuti costituiti da pneumatici avviene secondo modalità illecite». La Guardia di finanza ha verificato come non più del 20 per cento sia smaltì - bile legalmente nella provincia di Napoli, El`exprefetto di Napoli, Andrea De Martino ha spiegato: «le strutture non sono in grado di smaltire più del 20 per cento dei copertoni, il che significa che, per forza, 1`80 per cento dei copertoni deve esser smaltito illegalmente...». Cosi l`area a Nord di Napoli e a Sud di Caserta è diventata la «terra dei fuochi». I danni, però, non sono solo ambientali, ma anche economici. Spiega l`avvocato dello Stato, Giuseppe Fierro alla Commissione: «Nel contenzioso derivante dallo stato di emergenza rifiuti nella regione Campania la difesa erariale risulta qui particolarmente difficile da approntare, a causa della scarsa capacità gestionale dimostrata dagli organismi della struttura commissariale». Arrivano fatture da milioni di euro ma le strutture commissariali «non hanno conservato alcuna documentazione a riguardo, ne sono state in grado di effettuare tutti i controlli necessari».

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