I magistrati contabili ribaltano in appello la decisione dei colleghi campani: verdetto spartiacque

Emergenza, differenziata flop: «Il sindaco non è responsabile»

Corte dei Conti; sì a Fecondo ex primo cittadino di Marcianise cancellato il maxi-risarcimento
7 febbraio 2013 - Franco Agrippa
Fonte: Il Mattino

 MARCIANISE. La prima sezione centrale d`Appello della Corte dei Conti ha accolto i ricorsi dell`ex sindaco Filippo Fecondo e del dirigente del settore Ambiente del Comune Angelo Piccolo, assolvendoli dalla condanna di risarcimento del danno erariale perilmancato rispetto degli obblighi inerenti il raggiungimento, da parte del Comune di Marcianise, delle percentuali minime di raccolta differenziata, negli anni 2003,2004 e 2005. Una sentenza che ribalta quella della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti di Napoli che, nel 2009, aveva riconosciuto la responsabilità di Fecondo e di tré funzionari comunali (oltre Piccolo anche Giuseppe Sagliano, caposervizio ufficio Ambiente, e Vincenzo Negro, responsabile ufficio gestione rifiuti) condannandoli al pagamento di 450mila euro (405mila in favore del Comune di Marcianise e 45mila dell`Erario), per non aver posto in essere provvedimenti necessari a raggiungere il 30 per cento di raccolta differenziata previsto dalla nor mativa. Alla base della condanna, l`ingiustificato costo sostenuto dal Comune a titolo di tariffa smaltimento rifiuti per il conferimento presso gli impianti di produzione di Cdr, il mancato introito della vendita del materiale recuperabile e il danno per aver contribuito al collasso del piano integrato dei rifiuti. A Fecondo, peraltro, era stata attribuita la responsabilità maggiore per non aver adottato l`ordinanza sindacale prevista dal regolamento comunale del 1997. Mentre Sagliano e Negro si erano avvalsi della definizione agevolata del procedimento, pagando in misura ridotta le somme imputate, l`ex sindaco e Piccolo hanno impugnato la sentenza, fino a ottenerne il ribaltamento totale. In buona sostanza, i magistrati dell`appello hanno accolto tutte le argomentazioni dellegale dell`ex sindaco, l`avvocato Gennaro Macri, che aveva sottolineato anche l`illogicità della tesi della Corte dei Conti di Napoli, ferma ad una visione scolastica del problema, disancorata dalla realtà concreta, ignorando in pratica la drammatica emergenza di quei mesi. «La situazione - è scritto nella sentenza - della raccolta differenziata dei rifiuti nella regione Campania e in altri Comuni probabil mente non era migliore di quella del Comune di Marcianise, rispecchiando una situazione di carattere generale in presenza della quale risulta difficile qualificare i comportamenti antidoverosi del sindaco e del dirigente del settore tali da costituire la causa del fenomeno». La maxi-condanna fece allora molto scalpore anche sul piano politico per la dichiarata vicinanza di Fecondo al governatore Antonio Bassolino. La Corte dei Conti ora interviene, in modo del tutto innovati vo, per ribadire che quella dell`amministrazione di Marcianise non fu cattiva gestione. Una sentenza spartiacque che stabilisce un principio giurisprudenziale forte: la non responsabilità della crisi del sistema dei rifiuti in Campania per la maggior parte degli amministratori locali e dei funzionari comunali. 

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