Rifiuti, vizio di forma: processo azzerato
Torna al pm il processo Enerambiente. Una regressione decisa dai giudici della terza sezione penale, che cancella oltre due mesi di dibattimento. Un vizio di forma, una dichiarazione di parziale nullità del decreto di giudizio, e gli atti che tornano in Procura, rimettendo il pallino nelle mani del pm, che dovrà scrivere avvisi di chiusa inchiesta ed esercitare di nuovo l`azione penale. Qual è il punto? Il giudizio immediato riguardava anche reati che non avevano formato oggetto di contestazione negli interrogatori degli indagati, come era stato sottolineato dai penalisti Domenico Ciruzzi, Valerio De Martino, Antonio Del Vecchio, Enzo Maiello, Massimo Krogh, Giovanbattista Vignola. Un colpo di scena nel corso del processo a carico dei vertici di Enerambiente, per anni principale fomitrice di servizi ad Asia, la municipalizzata del Comune di Napoli specializzata nel servizio di raccolta rifiuti . Diciassette imputati, tra questi Stefano Gavioli (patron di Enerambiente), Paolo Bellamio, Giancarlo Tonetto, Enrico Prandin, Loris Zerbin, Giuseppina Totaro, al sindacalista napoletano Vittorio D`Albero e al sedicente imprenditore tedesco Adolf Lutz. Associazione per delinquere, bancarotta, truffa e false rappresentazioni di credito verso terzi, fino alla tentata estorsione grazie a comparse e comprimari sono le accuse mosse ai vertici dell`azienda véneta: per anni avrebbero tenuto in pugno il Comune di Napoli in uno scenario segnato dall`alibi dell`emergenza rifiuti.