È stato definito il perimetro dell’impianto La ratifica entro il 23 come chiesto dal premier

Termovalorizzatore, sopralluogo dei tecnici

Via ai rilievi nell’area est. La struttura nel quadrilatero che va da via Ferrante Imparato a via De Roberto
18 giugno 2008 - Salvo Sapio
Fonte: Il Matttino

I numeri Il Comune di Napoli ha deciso e conferma: l’area per costruire il nuovo termovalorizzatore è nella zona Est. «Due siti vicini ancora in ballottaggio - fanno trapelare dall’assessorato alla nettezza urbana - ma comunque i termini temporali saranno rispettati». E per rispettare i tempi (mancano cinque giorni al termine fissato dal decreto) in queste ore alle riunioni in Comune si aggiungono anche i sopralluoghi. Un quadrilatero al centro dell’attenzione di palazzo San Giacomo. Una striscia segnata da alcune strade che attraversano l’aria orientale. I sopralluoghi hanno interessato gli spazi confinanti con via Brecce, via Traccia, via Ferrante Imparato, via De Roberto, via Nuova Poggioreale fino a scendere nello spazio dell’ex depuratore. Quattro i quartieri interessati, la zona è infatti a cavallo di San Giovanni a Teduccio, Barra, Ponticelli e Poggioreale. Nella stessa zona è stata monitorata anche un’area che ricade nel quartiere di San Pietro a Patierno (immediatamente confinante con le altre strade) ma non rispetterebbe uno dei due criteri individuati dal Comune. L’area deve essere interamente di proprietà comunale (e quella di San Pietro a Patierno è parzialmente di privati) e non soggetta a bonifiche, un particolare che farebbe saltare i tempi previsti. Entra in gioco anche l’area più vicina al mare, quella del depuratore dove esistono le strutture tecniche adatte a garantire il funzionamento del futuro termovalorizzatore. Non solo, la zona confina, lungo via Brecce, con l’autostrada, e sul versante di via Imparato con la linea ferroviaria. I collegamenti sarebbero così garantiti con estrema funzionalità, l’area del termovalorizzatore sarebbe in un certo senso isolata rispetto all’esterno dalla rete dei collegamenti. Gli abitanti della zona hanno notato il via vai dei tecnici, hanno osservato i rilievi compiuti in queste settimane. Area non densamente abitata quella prescelta, uno spazio che negli anni settanta era il cuore industriale della città e che ha subito successivamente un lento declino. Difficile il passaggio politico che attende la giunta all’indomani dell’ufficializzazione dell’area. Da oggi restano, quindi cinque giorni per ufficializzare la scelta dell’area. Il sindaco ieri è stato chiaro: «Il Comune di Napoli rispetterà la scadenza del 23 giugno nell’indicazione della zona». Rosa Russo Iervolino ha quindi annunciato un viaggio a Brescia per «rassicurare presidenti di Municipalità e capigruppo sulla sicurezza degli impianti». Dare l’impressione di penalizzare eccessivamente un quartiere, una zona, potrebbe scatenare una protesta popolare come è stato negli anni ad Acerra (dove il termovalorizzatore non è stato ancora completato) e in questi mesi prima a Pianura e oggi a Chiaiano. Strategica sarà l’opera di comunicazione che il Comune dovrà mettere in campo. Il viaggio a Brescia servirà a mostrare ai politici locali il funzionamento di un inceneritore che nel 2006 ha ricevuto anche un riconoscimento internazionale. A Brescia, in prossimità della città, c’è infatti uno dei termovalorizzatori più grandi d’Europa (circa 750.000 tonnellate di rifiuti smaltiti ogni anno: il triplo di quello di Vienna) che soddisfa da solo circa un terzo del fabbisogno di calore dell’intera città (1100 GWh/anno). Il termovalorizzatore di Brescia nell’ottobre 2006 è stato proclamato «migliore impianto del mondo» dal Wtert (Waste-to-Energy Research and Technology Council), una associazione formata da tecnici, scienziati ed industrie di tutto il mondo.

 

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