«Emergenza a tempo» L'amministratore Sapna: «Provincia e Regione devono decidere entro 10 giorni»

«Acerra si ferma a fine febbraio ma non c`è ancora alternativa».

Rifiuti, Angelone: servono i siti per 25 mila tonnellate
26 gennaio 2013 - Angelo Lomonaco
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — «Saremo davvero nei guai se entro dieci giorni al massimo non si sarà deciso cosa fare per i rifiuti che non potremo mandare ad Acerra quando il termovalorizzatore si fermerà per la manutenzione programmata». Quello di Enrico Angelone, amministratore della Sapna, non è un ultimatum: è un allarme. L`avvocato, che ieri mattina ha incontrato i vertici delle altre società provinciali che gestiscono lo smaltimento dei rifiuti per adottare una strategia comune, è infatti molto preoccupato.
Avvocato Angelone, partiamo dell`inizio: è stata infine fissata la data per la manutenzione programmata che terrà fermo il termovalorizzatore per almeno due settimane? «Per tré settimane. Sì, comunque, rimpianto si fermerà subito dopo le elezioni».
Quindi è a fine febbraio che scatterà una sorta di «emergenza a tempo». «Esatto. E dovremo trovare una soluzione per 25-30 mila tonnellate di immondizia. Ad Acerra, in quote diverse, portano buona parte dei propri rifiuti tutti i Comuni della Campania; è un problema ciclopico perché nella regione non c`è capienza. Quindi c`è bisogno delle autorizzazioni necessarie per affidamenti in deroga oppure per ricorrere a siti di stoccaggio prowisori. L`ho fatto presente sia alla Provincia di Napoli che alla Regione, ma non è accaduto nulla. Lunedì dovrei avere un incontro in Regione e spero di ricevere una risposta chiara».
Ha fatto un po' di conti? Quanto costerà complessivamente quest`«emergenza a tempo» nella provincia di Napoli? «Circa un milione e 700 mila euro. da recuperare dalla Tarsu».
Ma l`immondizia dovrà anche essere tutta «impacchettata»? «Dipende dalle soluzioni che si deciderà di adottare. Quella da stipare eventualmente in siti di stoccaggio prowisori no. Quella che dovesse essere caricata sulle navi per l`Olanda dovrà essere imballata. Però, in base ai contratti che abbiamo, è improbabile che all`estero ne vada molta».
Insomma, scusi il gioco di parole, pare di capire che pur non potendo contare sulle navi, siamo in alto mare. Ma almeno avete predisposto varie possibilità, doè avete valutato quali possono essere siti di stoccaggio per Napoli? «Certo. Stiamo anche chiedendo preventivi per le varie soluzioni possibili. Per i siti di stoccaggio, cambia molto a seconda di quale si sceglie e di dove si trova».
Quale le pare la soluzione migliore? «Credo che sia il sito di Ital Ambiente ad Acerra, al quale si è già fatto ricorso in passato. Lì si possono stipare 20 mila tonnellate che successivamente, piano piano, possono essere smaltite nel termovalorizzatore. Se invece si mandassero i rifiuti fuori regione, forse costerebbe meno. In ogni caso, occorre un provvedimento derogatorio che si può adottare con un`ordinanza di urgenza, è una possibilità prevista dalla legge, dopo aver preso atto che si sta per verificare una situazione particolare di emergenza».
Questo vale anche per le altre Province? «Naturalmente. Anche se a Napoli il problema è ben più rilevante».
Perché ha indicato il termine di dieci giorni? «Perché non basta l`autorizzazione. I siti di stoccaggio si devono allestire adeguatamente, poi devono essere controllati dalla Asl e dall`Arpac. Insomma c`è tutta una procedura da seguire che richiede tempo».
Considerato tutto, quale soluzione preferirebbe? «Oh, una qualsiasi che ci consenta di non fare accumulare i rifiuti in strada. Ho l`impressione che dirigenti e funzionari di Provincia e Regione stiano sottovalutando la questione. Ho fatto presente il problema da un paio di settimane, anche per iscritto, ma la Provincia dice che non si muove se non lo fa la Regione, e la Regione non si è ancora mossa».

La scheda

Il termovalorizzatore di Acerra, l`unico in Campania, è di proprietà della Regione, è gestito dalla A2A e serve tutti Comuni, nella misura stabilita giorno per giorno dall`ufficio flussi di Palazzo Santa Lucia. Come previsto da tempo, l`impianto dovrà essere sottoposto alla manutenzione programmata che si effettua ogni tré-quattro anni, quindi si fermerà per almeno due settimane a partire dalla fine di febbraio. Considerato che il termovalorizzatore brucia fino a 1.800 tonnellate di rifiuti al giorno, precedentemente tritovagliati negli Stir, in concomitanza con lo stop si dovrà trovare una destinazione diversa per circa 27 mila tonnellate di immondizia. Il problema maggiore, naturalmente, è costituito dai rifiuti prodotti nel capoluogo regionale, che superano di gran lunga per quantità quelli prodotti in ogni altra città campana.

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