Rifiuti, politica e camorra: oggi gli interrogatori
NAPOLI - Si terranno oggi gli interrogatori di garanzia dei soggetti indagati per aver imposto il pizzo nella periferia orientale di Napoli. Secondo la ricostruzione degli investigatori avrebbero Hanno tentato di allungare le mani sull`appalto per la raccolta dei rifiuti urbani a Cercóla e l`avrebbero fatto servendosi di un politico locale e di due stimati imprenditori del posto, titolari di una concessionaria di auto. L`avanzata dei Cuccaro di Barra nel Comune dove sino all`estate del 2009 hanno operato i Samo di Ponticelli è pas sata anche attraverso il tentativo di manipolare le sorti di un appalto pubblico dall`importo di 11 milioni di euro. L`ambizioso progetto, però, li ha rovinati: l`imprenditore destinatario delle richieste di denaro non ha piegato la testa, come troppo spesso accade in queste terre martoriate dalla criminalità organizzata. I carabinieri della tenenza di Cercóla (guidati dal capitano Vito Ingrosso), hanno indirizzato sul binario giusto le indagini, puntato contro i protagonisti di questa storia l`arma delle intercettazioni e chiuso in pochi mesi la delicata inchiesta. 1 militari dell`Arma hanno eseguito quindi quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere spiccate dal gip Antonella Terzi, che ha messo il visto sull`inchiesta coordinata dal pubblico ministero antimafia Vincenzo D`Onofrio. In cella sono finiti Alfredo Tammaro, consigliere comunale del Pdl a Cercóla sino al 24 ottobre, quando il sindaco Pasquale Tammaro, zio dell`arrestato, è stato dimissionato dalla maggior parte degli esponenti del civico consesso; Rosario e Antonio Maitinelli, padre e figlio, titolari di una concessionaria d`auto. L`altro provvedimento restrittivo ha invece interessato Andrea Andolfi, reggente del clan Cuccaro sino all`atto del suo arresto.