«Niente fughe in avanti pronti a tornare in piazza»
La strategia dell’attenzione. Dopo i giorni della tensione, degli scontri, delle assemblee, la vigilia dell’ennesimo, e forse decisivo, incontro sulla discarica di Chiaiano è passata in continui aggiornamenti. Neanche tanto frenetici. Tra Cupa del Cane e la Rotonda Titanic si sente ancora il profumo delle ciliegie della Recca, con la sagra che per la prima volta non è stata patrocinata dal Comune di Napoli. Oggi le orecchie, come antenne paraboliche, saranno tutte orientate verso piazza Plebiscito, dove c’è la riunione con i tecnici di Guido Bertolaso. Sulla carta è interlocutoria, ma molte voci di dentro della protesta chiaianese e maranese temono che sia risolutiva. Nessuno si sente di fare previsioni, però. «Aspettiamo, non possiamo fare altro» commenta Carmine Malinconico, presidente della Municipalità di Chiaiano. «Tra la gente prevalgono sconforto e rabbia». Quindi, nel caso ci fosse un annuncio a favore della discarica nella cava del Poligono che cosa succederà? «La miscela è esplosiva. Se prevarrà la rabbia rivivremo i giorni di fine maggio». L’impressione diffusa è che tutti questi incontri siano un modo per nascondere una decisione già presa, piuttosto che un percorso condiviso con la popolazione. «La mia personale convinzione» si rammarica Malinconico «è che in questo ultimo incontro sarà data una risposta poco consolante». La discarica si fa? «Temo di sì, ma spero di essere smentito e di fare la figura di chi non capisce nulla». A Marano, il vicesindaco Massimo Nuvoletti, che probabilmente parteciperà alla riunione, è di parere opposto. È ottimista: «Non si deciderà ancora nulla, a meno che non vogliano fare un blitz, approfittando della partita Italia-Francia». Che tipo di blitz? «Una decisione definitiva, ma non subito operativa. Perché prima di poter scaricare la monnezza occorreranno almeno altri quattro mesi. Ma credo che il solo annuncio di una decisione favorevole alla discarica scatenerà la piazza». La gente è strabica per necessità: un occhio a Henry e un altro a Bertaloso. Anche Pietro Rinaldi, dei Comitati contro la discarica, è scettico su una seduta finale: «Siamo in attesa e continuiamo a vigilare. Credo che fughe in avanti, in questo momento, non convengano. Perché a scendere in piazza sarà tutta la comunità locale». E, in questi casi, non c’è strategia che tenga.