Fortini: «Mancano 194 milioni i nostri conti sono allarmanti».
I bilanci Crediti accumulati in dieci anni Viviamo del canone che risale al 2000
Nei conti di Asia c`è un forte sbilancio tra gli impegni che abbiamo con fornitori, banche e dipendenti e le risorse di cui disponiamo. Quindi la situazione è ad alto rischio per la produzione dei servizi che sono definiti essenziali dalle norme perché hanno a che fare con la salute»: l`amministratore delegato della partecipata del Comune, che è anche presidente di Federambiente, spiega le difficoltà che l`impresa si trova ad affrontare.
Da cosa nasce il buco nel bilancio? «L`azienda vanta un credito nei confronti del Comune di 194 milioni di euro. Non abbiamo mai avuto un contratto di servizio, che auspichiamo per il 2013, ma viviamo del canone che fu stabilito nel 2000 con uno stanziamento annuale e poi è stato aggiornato sulla base dei bilanci consuntivi. Il credito nei confronti del Comune è stato accumulato nei dieci anni di vita dell`azienda perché il costo dei servizi è superiore a quello che Asia produce ogni anno servizi più costosi si quanto milioni incassa dal Comune. Questa osservazione, peraltro raccolta dagli ispettori del ministero dell`Economia, sarà ora recepita dal Comune e il costo reale del servizio avrà evidenza nei bilanci».
Perché siete tanto in affanno? «Nel 2012 Asia avrebbe dovuto incassare dal Comune 164 milioni, ma ne ha ricevuti 29 in meno. E non vale la difesa che abbiamo avuto 43 milioni di euro di ricapitalizzazione perché quei soldi sono serviti per finanziare gli investimenti del 2012 e quelli del prossimo biennio».
C`è chi, come Leonardo Impegno, accusa l`azienda di aver sforato nei cond perché ha assunto i dipendenti di Enerambiente. È vero? «Dispiace che il candidato del Pd parli a sproposito delle assunzioni m Asia come fattore di destabilizzazione del bilancio comunale di Napoli strumentalizzando la questione in modo propagandistico. Perché non dice che quelle assunzioni hanno fatto cessare il ricatto e la minaccia delle camorre nellagestione dei rifiuti di Napoli, ricatto che durava da decenni? Nel 2009, con la giunta lervolino, decidemmo il percorso per cacciare gli appaltatori che bloccavano i servizi o colludevano col malaffare spesso costringendo la città a restare sommersa di rifiuti. Percorso che poi il sindaco de Magistris ha concluso e del quale dovrebbe aver ricosciuto il merito. Quelle assunzioni sono il frutto degli accordi firmati nel 2000 tra il Comune e i sindacati. Domando: si dovevano mantenere gli appalti? O si doveva tagliare il 30 per cento dei servizi pur di non fare assunzioni? Era giusto stracciare gli accordi e togliere il lavoro a 346 persone che da 20 anni erano occupati in quegli stessi servizi?»
C`è stato un incremento dei costi? «Niente affatto. Dalla cessazione degli appalti, oltre al recupero di serenità nella legalità, Asia risparmia e risparmierà oltre 2 milioni di euro all`anno e di questo avranno prova i ministeri che si stanno occupando della questione. Non frequento la politica, ma mi amareggia che il Pd, anziché rivendicare il proprio decisivo ruolo nella lotta contro le camorre e il malaffare nella gestione dei rifiuti, preferisca la battuta elettorale e senza costrutto».