Romano: altro che rifiuti all`estero, avremmo un risparmio del 30%
ACERRA — Il termovalorizzatore di Acerra è ancora ufficialmente «Zona di interesse strategico» nell`ambito dell`eoperazione strade pulite», quindi è presidiato da militari, oltre che dal servizio di sorveglianza di Parteïîðå Ambiente, società controllata da À2A. In realtà i soldati non sono mai intervenuti. Tanto meno ora, visto che l`impianto non è più oggetto delle roventi polemiche di qualche anno fa. Anzi, è diventato meta di scolaresche in visita di istruzione: per prenotare il tour basta collegarsi al sito www.aaa.eu. L`altro giorno sono arrivate due scuole, una di Acerra e l`altra di Napoli Ieri, invece, c`era un folto gruppo di carabinieri e finanzieri arrivati per seguire le operazioni di distruzione di un carico di stupefacenti disposte da un magistrato. Gli uomini dell`Arma e della Guardia di Finanza sono entrati nell`enorme locale nel quale i grandi camion che trasportano quotidianamente i rifiuti tritovagliati li sversano nella vasca che può contenerne oltre seimila tonnellate. Da fi due benne di dimensioni inimmaginabili ne prelevano sei tonnellate alla volta per immetterle nei tré tor ni. «Affacciati» a uno dei varchi, che si aprono e chiudono per fare spazio ai camion, militari hanno potuto seguire il destino delle droghe da distruggere senza essere investiti dal cattivo odore, assorbito dal sistema che aspira aria nei forni. Nell`enormità di ogni parte dell`impianto, colpiscono le proporzioni. Ben più grande dell`area destinata alla combustione è quella in cui vengono trattati i fumi, come fu stabilito quando il termovalorizzatore fu progettato, per tranquillizzare la popolazione. Allo stesso modo le autorizzazioni hanno fissato livelli massimi delle emissioni ben più bassi di quelli consentiti dalla legge e autorizzati in altri impianti italiani. Così, risulta insolitamente «piccola» la centrale che immette in rete l`energia elettrica prodotta. Il cui corrispettivo va per metà alla Regione che, dopo aver pagato 380 milioni a Impregilo, è ora proprietaria dell`impianto, E che ha dedso di chiedere ai Comuni, che finora non hanno pagato nulla, 70 euro a tonnellata per il conferimento. Se si considera che il trasporto costa circa 20 euro a tonnellata, si arriva a 90: 23 euro a tonnellata meno di quanto costa mandare i rifiuti all`estero. Le spedizioni via nave in Olanda, dove per lo stop di Acena andranno 15 mila tonnellate, costano 113 euro a tonnellata (in altri impiantì italiani, 140). Se fosse realizzato il nuovo termovalorizzatore il risparmio sarebbe dunque considerevole. «Più di quei 23 euro a tonnellata», dice l`assessore regionale Giovanni Romano: «Risparmieremmo il 30% della spesa die si deve sostenere oggi grazie ad altri fattori, dalla produzione di energia all`economia di scala». Considerando che nel 2012 il trasferimento all`estero dei riliuti di Napoli è costato 30 milioni, sarebbe una somma ragguardevole. E significativo sarebbe il risparmio anche per i cittadini, visto che tale spesa «non può che essere finanziata dalla Tarsii», come spiega l`amministratore della Sapna Enrico Angelone. Il rischio ambientale? La risposta, oltre che nelle leggi e nelle esperienze di altre Regioni, è in qualche modo contenuta in «Rifiuti, una questione non risolta», libro di Daniele Fortini, amministratore delegato dell`Asia: «Nella notte di Capodanno del 2005 i fuochi d`artificio esplosi nella sola « tà di Napoli hanno rilasciato in atn sfera una quantità di diossina pai quella prodotta da 120 anni di fuñí namento di un terniovalorizzatoi E i botti, contrariamente a quanto viene in molte altre città, a Nar non sono stati vietati.